“ Quello che faccio sul palco è cucinare: gli ingredienti che uso sono tanti, ma il centro di questa esibizione è sicuramente l’interesse per l’espressione vocale”.
La cantante Alessandra Patrucco, con il suo spettacolo Vocisole, è stata protagonista della data del 20 marzo de Il gesto del suono, la rassegna mensile di musica d’improvvisazione organizzata dall’Associazione Colore di via Moncucco 29.
Una performance ipnotica, perfettamente in tono con l’atmosfera raccolta della sala concerti milanese. Soprattutto uno splendido esempio di come il corpo umano possa diventare uno strumento musicale tra i più raffinati.
Come ci spiega la stessa Alessandra, lo spettacolo nasce da materiale composto al pianoforte, che diviene spunto per sviluppi liberi e mutevole: ”Di quello che scrivo, in Vocisole rimane solo una traccia. Il resto è improvvisazione e passione per il linguaggio musicale”.
Alla luce di una piccola candela, l’artista torinese ha saputo mettere in mostra una perfetta padronanza del proprio repertorio sonoro, abbracciando sin dalle prime battute il pubblico con una vocalità intensa, valorizzata discretamente attraverso l’uso dell’elettronica e colorata dall’utilizzo di strumenti giocattolo e oggetti.
I paragoni potrebbero sprecarsi, visto l’ampio spettro di influenze che compongono il bagaglio artistico di Alessandra: da Bjork alla musica tradizionale asiatica, fino agli sperimentalismi di John Cage.
Paragoni in realtà poco indicativi di quello che è il risultato finale di Vocisole, e comunque molto limitanti per una musicista che ha dato prova di possedere doti fuori dal comune abbinate a una personalità magnetica.
Risulta infatti difficile descrivere la “fisicità” dell’interpretazione, la capacità di trasmettere emozioni e l’abilità teatrale di Alessandra Patrucco, perfettamente a suo agio sul palco e in grado di calamitare con abilità scenica e ironia lo sguardo dello spettatore.
Da seguire anche in futuro, assolutamente.
Conoscere la forza della musica è benessere
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