Non sono stati capaci di mutarlo quelli che hanno preso sottogamba le dichiarazioni dei fratelli Vicario, considerandole delle bravate; non sono stati capaci di mutarlo gli amici della vittima, che per una serie di imprevisti o hanno saputo troppo tardi del destino del loro amico o non sono riusciti ad avvisarlo in tempo; non sono stati capaci di mutarlo gli stessi fratelli Vicario, che, nella loro volontà di far sapere a tutti il loro proposito, sono sembrati soltanto alla ricerca di qualcuno che li ostacolasse nel loro obbligo d’onore di compiere una azione troppo temeraria.
Intrappolati da un incredibile intreccio di contrattempi e di imprevisti - a volte anche farseschi – tutti i personaggi di questa storia sembrano essere gli strumenti inconsapevoli di un destino che gioca con loro e con le loro vite, eleggendone una al centro di un dramma irreparabile, che ognuna delle cinque parti del libro (a parziale esclusione della quarta) tenta di ricostruire per rintracciarvi, naturalmente senza riuscirci, una smagliatura nella rete delle sue fatalità immodificabili, lasciando alla fine in chi scrive e in chi legge solo la sensazione nitida e precisa di essere partecipi di un destino tanto inconoscibile a priori quanto inevitabile a posteriori.
Amare l'arte è benessere
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