Che la televisione sia spesso aggressiva, invadente a volte, diseducativa e violenta ogni tanto, lo si sapeva già. Ma uno studio recente condotto da una società di ricerche, la Eta Meta Research, rivela che i picchi di maggiore aggressività corrispondono con la messa in onda delle trasmissioni calcistiche.
La ricerca è stata svolta intervistando 130 esperti sociologi e psicologi e monitorando le principali reti nazionali e satellitari per cinque settimane. L’intento era quello di individuare l’indice di aggressività delle trasmissioni sportive e di capire quanto spazio occupano liti e insulti. Il risultato è tutt’altro che confortante.
Risse e litigi in diretta (o quasi)
La conclusione a cui l’indagine è giunta non è davvero rassicurante. Il palinsesto sportivo, infatti, è risultato un condensato di aggressività elevata e modelli scorretti. In media ogni 25 secondi dal piccolo schermo arrivano insulti o grida e il volume si alza del 70%. Gli studi televisivi si trasformano in arene e i protagonisti in ultras sfegatati pronti al litigio a facili all’offesa. Ogni 40 secondi i telespettatori assistono a gesti di intolleranza e ogni 50 a risse più o meno conclamate.
La maggior parte degli esperti intervistati è concorde nel considerare queste trasmissione come “un condensato di violenza e aggressività” .
La conseguenza è una sorta di giustificazione mediatica della maleducazione, dell’insulto, della prepotenza. La stessa che si vede negli stadi e che viene condannata a parole, ma spesso non coi fatti. Problema tanto più forte e preoccupante se si tiene conto della frequenza delle dispute e il fatto che queste siano condotte da personaggi famosi dai più considerati come modelli. Insomma, i limiti della decenza sono stati superati. E le trasmissioni sportive si sono rivelate momenti televisivi altamente diseducativi, che fanno di atteggiamenti oltranzisti la quotidianità televisiva e degli studi curve da ultras.
Campioni di aggressività
Dopo aver lanciato l’allarme e posto il problema, Eta Meta Research ha voluto fare nomi e cognomi, stilando una classifica delle trasmissioni “a più alta concentrazione di aggressività”.
Vincitori di questo specialissimo campionato sono Biscardi e il suo Processo, trasmesso da La7. In casa Biscardi ogni 18 secondi c’è qualcuno che alza la voce e ogni 30 scoppiano delle vere e proprie liti. Al secondo posto troviamo Controcampo. Il programma di Italia Uno degenera in urla ogni 37 secondi e in diatribe ogni 40. Al terzo posto si colloca la Domenica sportiva, “classico” di Raidue, tallonata al quarto posto dalla compagna di rete Stadio sprint: in queste due trasmissioni ci sono grida ogni 40 secondi e litigi ogni 60. A ruota segue Sky calcio show, che se la cava con “solo” un urlo ogni 120 secondi e una zuffa ogni quattro minuti.
Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere
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