E alla fine la camicia coi baffi più famosa della televisione, il padrone incontrastato della seconda serata di Canale 5, l’uomo che per 22 anni ha accompagnato gli italiani nei loro sonni inquieti, ha deciso di lasciare. Non la televisione, ci mancherebbe. Ma il Maurizio Costanzo Show. Il popolare conduttore afferma che è stata una scelta strategica. Ha preferito dedicarsi all’altra sua creatura (nata pochi mesi fa), “Tutte le mattine”, che durerà un’ora in più e terminerà a ridosso del TG5 dell’una. Bruno Vespa si dichiara sconvolto. Ma i dati dell’Auditel da tempo stavano condannando il nostro Maurizio. I maligni malignano (e come potrebbero fare altrimenti, essendo maligni?) che Costanzo abbia voluto chiudere lo Show, prima che lo Show (e i dirigenti di Canale 5) chiudessero lui, mandandolo a casa come hanno fatto con Mentana.
Ma è innegabile che il Talk Show più longevo di sempre avesse perso molto del suo smalto. I malinconici affermano: ha lanciato “personaggi” come Sgarbi, Vergassola, Walter Nudo e molti altri ancora. I critici rispondo: ne avremmo volentieri fatto a meno.
La nostra sensazione è che col passare degli anni, Costanzo si sia trasformato da pioniere della tv a conservatore di modelli arcaici. Si è affezionato al programma che prendeva il suo nome e non è riuscito più a staccarsene, diventando spesso una caricatura di se stesso.
“Me ne vado perché ormai la sera si può solo urlare”, afferma. “Perché ormai i reality la fanno da padrone”. Proprio lui si lamenta. Lui che ha riempito le sue trasmissioni di entranti e uscenti dalla casa, lui che ha contribuito a “creare” Costantino, lui che è sposato con la De Filippi e ce l'ha proposta e imposta. Lui che insegna all’Università “teorie e tecniche del linguaggio televisivo”, predicando un tipo di televisione e facendo poi nella pratica esattamente il contrario. Lui, che da anni non si vergogna di condurre una delle punte massime della decadenza moderna, “Buona Domenica”. Lui, afferma che se ne va perché la fascia serale ormai è troppo urlata.
Ma non aveva “lanciato” Sgarbi?
Proprio Costanzo, quindi, diventa il massimo esempio della Tv che non vogliamo. Quella tv che dichiara di voler essere diversa per finire poi con l’essere uguale a tutto il resto. Costanzo avrebbe avuto l’opportunità di fare un intrattenimento diverso, di proporre un modello diverso di tv, di reagire all’invasione dei reality con la forza dell’innovazione. Ha, invece, finito per rincorrerli. Senza successo. Certo, in questa televisione sempre più omologata e piatta la chiusura del talk show sembra l’ennesimo segnale di una censura straripante. Ma non è con gli stanchi residui di un format del passato che si migliora la qualità dei palinsesti.
Nonostante tutto, però, un po’ ci mancheranno le sue musichette la sera. Dobbiamo ammetterlo. Era ormai uno di famiglia. Uno di quelli che sei abituato magari ad insultare, ma che consideri inevitabile, come le piogge in primavera. E invece lui se ne è andato. Ora ci resta solo lo sconvolto Vespa e dopo di lui lo sconvolgente Marzullo.
Comunque il nostro eroe ci tranquillizza: “il Maurizio Costanzo Show è solo temporaneamente sospeso: è una macchina pronta a rimettersi in moto in qualsiasi momento. La redazione è sempre lì, non va via nessuno”...ma quelli che se ne sono già andati, ormai, sono proprio gli spettatori.
Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere
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