Certo, strani romanzi quelli che girano ultimamente da queste parti…scrittori che non scrivono, lettori che non leggono, pagine che non restano. Già, perché a quale edizione sia arrivata la trasmissione più guardata d’Italia, facciamo fatica a ricordarlo. Quinta? Decima? Ah, sì, seconda, ci sembra. A proposito, ma l’anno scorso chi erano i famosi? E chi presentava? Se la memoria non c’inganna i serpenti c’erano. Di questo siamo sicuri. Per il resto, bah…boh…mah…
Piuttosto, torniamo a parlare di questioni "importanti": dopo Valter Nudo (vincitore della scorsa edizione), è Sergio Muniz a conquistare il cuore dei telespettatori. La barba colpisce ancora? Difficile a dirsi, fatto sta che la vittoria del modello-suonatore-sognatore di Bilbao, venerdì scorso ha assunto le sembianze di una vera e propria celebrazione. Applausi, coriandoli, esultanze, la Ventura che corre da una parte all’altra dello studio, la risata isterica con le tette al vento, come a dire "bravi! Battete le mani che sta volta ho vinto io", consapevole di essersi accaparrata il ben 46% di share, causa principale della sospensione della fiction Cuore contro cuore su Canale 5 e della serie La omicidi su Rai1.
Eh sì…cosa non si farebbe per lo share.
Se ci fosse un’industria che lo fabbricasse, magari in boccette, o in gocce, sarebbe il nuovo colosso economico della società. E non è difficile nemmeno immaginarlo, uno spot, sfondo nero, musica di sottofondo, la Ventura, Panariello, Vespa e Costanzo che nudi e compiaciuti asseriscono: “Toglietemi tutto…ma non il mio share”, mentre la de Filippi “balla” immancabilmente sullo sfondo.
A quanto pare invece l’indice di ascolto è soltanto il prodotto di una fabbrica di gusto, e neanche gestita tanto bene. Certo, i criteri di sondaggio sono quelli che sono: poco affidabili e pur sempre riduttivi. Ma quando non si può fare una fila in banca o aspettare l’autobus senza sentir parlare di quanti calendari ha fatto Aida Yespica o urlare un "bella di patella!" alla dj Francesco, allora significa proprio che L’isola dei famosi è seguita da tutti.
Successo? O costrizione?…viene da chiedersi, considerando che a parte la mezz’ora quotidiana di riprese mandate in onda alle 19, e l’appuntamento in diretta il venerdì sera su Rai2, nei restanti giorni della settimana gran parte della programmazione Rai dedica intere trasmissioni agli “inciuci” dell’Isola. Ma porsi troppe domande potrebbe essere pericoloso, ci suggeriscono dall’alto, potremmo cominciare a CAPIRE, e CAPIRE di questi tempi non è considerata cosa buona e giusta. Piuttosto, preferiamo lasciarci raccontare la favola dell’uomo occidentale alla riconquista del suo rapporto primordiale con la Natura su un'isola deserta che poi tanto deserta non è, se oltre ai 12 famosi si aggiunge uno staff di più di 130 persone! Persone che trovandosi li esclusivamente per lavorare dovranno pur andare a dormire al sicuro la sera e mangiare qualcosa di diverso da riso e granchi, per evitare, se non il danno, quantomeno la beffa.
Ma non importa, vogliamo credere lo stesso al mito della Natura, come se i fili, le luci, i microfoni, i pannelli, le telecamere, non fossero mai esistite, come se fosse vero, tutto. Vogliamo restarcene seduti qui, su una palma a forma di divano fino a lasciarci sconvolgere da soubrette che se qualche giorno fa piangevano per un’unghia rotta, ora si azzuffano tra loro in tanga. Isola dei furiosi…
Dicevamo, lo share.
Chissà per quanto ancora ricorderemo le cosce della Merz (che non si è mai degnata di indossare un pantalone, né una gonna, neanche in studio), il rientro della Elia con i jeans calanti di tre taglie in più e il top slacciato (dimostrazione dei chili in meno?), i famosi che piangono continuamente in diretta al solo sentire la voce dei loro cari, giornalisti e preti chiamati in causa quasi nel ruolo di grilli parlanti ahinoi incapaci di spingersi oltre la pateticità del pettegolezzo. Di tutto un po’ insomma.
E a chi, in attesa dell’ultima puntata venerdì prossimo intitolata “Il meglio di…”, ancora si chiedesse quale sia il segreto del programma, si potrebbe rispondere che il segreto è proprio questo: il prostrarsi interamente al meccanismo dello share, un cane bizzarro che si morde la coda seppellendo sottoterra la tv di oggi.
Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere
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