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Decisamente non riuscito il film francese di Claire Denis “L’INTRUS” che racconta con molti silenzi ma poco pathos il viaggio di un uomo tormentato dal cuore malato che vuole una vita nuova e fugge verso le isole del mare del Sud dove troverà la pace e la morte.

Degno di nota è il leone d’oro “VERA DRAKE” di Mike Leigh che narra la vicenda di questa umile donna delle pulizie nella Londra anni ’50; Vera nasconde per anni alla sua amata ed unita famiglia la sua occupazione disinteressata ovvero aiutare ad abortire giovani donne disperate; finché una di queste non sarà ricoverata e le indagini di polizia risaliranno a lei e tutto il suo mondo le crollerà addosso. Sarà processata e condannata alla prigione. Un film distante da qualsiasi giudizio morale che narra la vicenda di questa donna non tralasciando mai lo sguardo alla realtà circostante.

Bellissimo ed indimenticabile “BEEN-JIP (THREE IRON)” riconosciuta migliore regia dell’ormai noto coreano Kim-Ki Duk il regista dell’intenso “Primavera Estate Autunno Inverno e ancora Primavera…”, ancora in programmazione nelle sale. Già il titolo ci suggerisce qualcosa di insolito; Three Iron è il numero di mazza meno usata nel golf. Questo oggetto infilato in una borsa molto costosa accompagna il solitario e nobile personaggio della storia trasformandosi in metafora di solitudine e abbandono. Tsae Suk, il protagonista viaggia con l’inseparabile sporta sulla sua moto alla ricerca di case abbandonate dove stare per un po’, riordina e lava i panni sporchi finché in una di queste troverà la donna del suo destino, la salverà da un’esistenza infelice e si comprometterà per sempre.

Nella sezione “Fuori Concorso” ricordiamo il riuscito ed interessante documentario “Come inguaiammo il cinema italiano: F.Franchi e C.Ingrassia” della coppia Ciprì e Maresco che in circa 100 minuti ci ricordano il genio di questi due attori ingiustamente classificati di serie B. “LA DEMOISELLE D’HONNEUR” è un film di C.Chabrol con tutto il suo caratteristico stile ovvero la passione erotica tinta di nero e l’incrocio enigmatico fra amore e morte, avvolgendoci in atmosfere misteriose grazie al ritratto del personaggio femminile, chiave di tutta la vicenda.

Ottimo il remake del film di Frankenheimer del 1962 “Và e uccidi”, “The Manchurian Candidate” di J.Demme in uscita nelle sale a novembre. Un’opera di forte tensione politica che si insinua nelle stanze del potere, degli intrighi tra le multinazionali e i ministeri della Casa Bianca (Manchurian è infatti il nome di una potente multinazionale americana) e soprattutto attuale se si considera che è stata presentata in contemporanea alla Convention dell’amministrazione Bush.

Passando ora alla Russia non si riesce a capire perché un bel film come “NASTROYSCHIK – L’ACCORDATORE” non sia stato inserito nella sezione Concorso. Un bianco e nero davvero originale che nei suoi 154’ non annoia mai perché seguendo le vicende dell’accordatore Andrej entriamo nei giri acrobatici dell’amore e del destino di un uomo povero e disgraziatamente innamorato di una bellissima bionda fatale.




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