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BOCCIONI PREFUTURISTA
GLI ANNI DI PADOVA

La città omaggia l’artista calabrese nel centenario del suo soggiorno padovano. Fino al 27 gennaio 2008 presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea.

Emanuela Graziani

Umberto Boccioni è considerato il teorico di punta e il maggior rappresentante del futurismo in Italia. Figlio di un impiegato statale romagnolo, Boccioni si accosta all’arte da ragazzo, seguendo la passione innata e cominciando a dipingere in maniera abbastanza tradizionale. Nel 1908 l’artista arriva a Milano e, da allora, l’attenzione ai problemi sociali, ereditata probabilmente dal suo amico e collega Balla (anche lui pittore futurista), prende un posto molto importante nella sua vita. I ritratti e i paesaggi si sostituiscono allora con la rappresentazione della vita degli umili, dello sviluppo urbano e delle lotte operaie.

Alla tecnica divisionista, l’autore aggiunge l’espressione innovativa dell’Art nouveau e a partire dal 1910 si avvicina definitivamente al futurismo. Partecipa attivamente alle manifestazioni pubbliche del movimento e all’orientamento generale delle imprese futuriste proposte dal teorico Marinetti. Il suo contributo artistico a questo movimento diviene il punto di riferimento per l’arte e tutta la cultura italiana. Parte integrante dell’attività artistica di Boccioni è però rappresentata dai suoi continui soggiorni nella città padovana. Durante questi soggiorni Boccioni dipinge soprattutto ritratti e avvia il suo fondamentale diario conosciuto proprio con il termine di “padovano”.

In occasione del centenario della sua permanenza, la città di Padova dedica a Boccioni una notevole esposizione che dura fino al 27 gennaio 2008. Curata dalla studiosa Virginia Baradel, la mostra ha l’obiettivo di esplorare una fase poco nota dell’iter pittorico di Boccioni e indaga sull’intero contesto cittadino in cui l’artista si trova ad operare nei suoi diversi soggiorni. Accanto ai tanti ritratti, di Boccioni vengono proposti anche i disegni scolastici, le tempere con soggetti decorativi e le lettere intime. L’ambiente artistico della città nei primi anni del secolo scorso è, infatti, animato da personalità come Ugo Valeri, Felice Castrati e Mario Cavaglieri, alcuni tra i più importanti pittori del novecento.

La rassegna padovana, che racconta gli anni di formazione dell’artista prima della sua definitiva parentesi milanese e futurista, mostra al pubblico anche alcune opere inedite. Tra gli altri troviamo i ritratti femminili: la sua adorata madre, Cecilia Forlani, la sorella Amelia, soggetto del suo primo lavoro a olio; la cugina Adriana Bisi Fabbri, anche lei artista moderna e inquieta e Ines, la giovane donna che Boccioni frequenta a Padova fin dall’adolescenza e che ebbe con lui una tormentata storia d’amore. Ci sono poi i magnifici ritratti in chiave post-impressionista di professionisti cittadini, a testimonianza degli intrecci di relazioni e di interessi che l’artista coltiva nella città.


INFO
Padova, Galleria Civica d’Arte Contemporanea
Piazza Cavour
Dal 30 ottobre al 27 gennaio 2008
Tel. 049 8204544



(27/12/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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