Il testo, scritto su commissione del Royal National Theatre di Londra nell'ambito del progetto per le scuole "International Connections 2001" nasce all’indomani dei fatti del G8 di Genova, ma la politica e la denuncia sociale sono tematiche affrontate attraverso la metafora.
Una schiera di undici adolescenti, i “peanuts” del titolo, rimandano al mondo di Schultz - «Beckett a fumetti» secondo Paravidino - a partire dai loro nomignoli, dagli abiti e dal loro linguaggio. In ventitre sequenze brevi come fumetti, le loro azioni, passando all’improvviso dai giochi infantili al confronto con il presente, sviscerano molti dei meccanismi più perversi della società moderna.
Nella prima parte Buddy, alias Charlie Brown, è, come gli altri protagonisti, un adolescente cui i padroni di casa hanno affidato il compito di custodire l'appartamento durante la loro assenza. Ma presto, attirati dalla casa a disposizione (appartamento di lusso con maxi-televisore), si presentano amici e conoscenti, che Buddy deve tenere a bada. In breve la situazione gli sfugge di mano e il gruppo si installa in casa; tra giochi, capricci, dispetti, i Puffi alla tv e festicciole, a farne le spese sono i divani e il televisore.
Questa prima parte termina con l'arrivo inaspettato del figlio dei padroni di casa Schkreker (Schroeder), che intima a Buddy di cacciare l'intera compagnia.
Nella seconda parte l’azione si trasferisce in una caserma (il riferimento a Bolzaneto è solo allusivo) dove ritroviamo gli stessi personaggi, cresciuti di dieci anni, ripartiti in poliziotti e manifestanti arrestati sottoposti a violenze e angherie di ogni tipo, con vittime e carnefici distinti in modo preciso.
In questo apologo di carattere politico, dei sopratitoli inquadrano ogni singola sequenza, rappresentandone quasi un controcanto ironico, anche se mai parodistico. Mentre nel primo atto a situazioni del tutto banali e a misura di ragazzi corrispondono titoli da grandi temi della storia e della politica (“Politiche del lavoro”, “I massmedia controllano il mondo. Permesso di soggiorno” ecc.), nel secondo a scene di un mondo adulto dai tratti inquietanti i titoli non corrispondono affatto alla gravità delle situazioni, ma sono messaggi retorici e rassicuranti dettati da un ordine costituito preoccupato solo di minimizzare.
Attraverso un modello di dialogo comune a giovani e non, e anche universale, come quello dei fumetti, vengono tratteggiati temi scottanti della nostra società come l'omologazione, il disfacimento dei valori, il demone televisione, l'amicizia, il razzismo, il diritto, la crescita, i ruoli e le gerarchie. Così, se nella prima parte si ride, ma già vi aleggia una certa inquietudine, nella seconda lo straniamento rafforza la svolta della seconda parte, quando il malessere e lo sgomento diventano palpabili.
Lo spettacolo, portato in scena da Valerio Binasco con un cast scelto di attori giovani e bravi (alcuni più di altri padroni del proprio personaggio) è curato e ben caratterizzato. Per questo va premiata la scelta del Teatro Eliseo, usualmente frequentato da un pubblico di “maturi” abbonati, di aprirsi a un teatro giovane che affronti tematiche così attuali.
NOCCIOLINE - PEANUTS
di Fausto Paravidino
regia di Valerio Binasco
con Elena Arvigo, Alessia Bellotto, Luigi Di Pietro, Denis Fasolo, Iris Fusetti, Aram Kian, Lucia Mascino, Mauro Parrinello, Fulvio Pepe, Alba Caterina Rohrwacher, Michele Sinisi
Teatro Eliseo, Via Nazionale 183 - Roma
27 novembre - 16 dicembre 2007
Tel. 0648872222 – 064882114
Amare l'arte è benessere
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