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Il caffè nel frattempo era uscito, mi ero appena vestita a metà e il ritardo in ufficio si stava accumulando, evidentemente. ‘I vecchi vogliono ricevere una pensione adeguata, i sindacati devono fare bella figura coi lavoratori ma senza perdere gli inviti per le prime alla Scala, i mutui sono troppo alti perchè nessuno si rassegna a vivere in 40 metri quadri, il mercato è incontrollato e il pomodoro cinese te lo mettono pure nella pizzeria sotto casa: tutta una serie di grandi ipocrisie che bisogna continuare a sostenere perché il cittadino viva meglio con le solite bugie rimescolate che con qualche deprimente verità. Noi siamo solo uomini – concludeva il politico - piccoli, limitati, egoisti, fallibili come tutti gli altri. Perché crederci più retti, migliori? Le cose del mondo vanno in un certo modo. La fortuna del resto, si sa, è una dea bendata.

Spalanco lentamente i vetri, noto le macchine in strada ferme nel traffico, non respiro a pieni polmoni, e mi convinco che non è stato vero, che si è trattato solo di uno scherzo, come una specie di candid camera, perchè nessuno va a dire in tv quello che pensa davvero. Certamente tra poco sarebbe comparso il cartello con tutta la troupe piegata in due dalle risate e i giornalisti si sarebbero prima arrabbiati poi di nuovo sentiti bene, sollevati. Ma per esserne proprio sicura spengo in fretta la tv, ed esco svelta di casa prima che si faccia sempre più tardi…

...Un ultimo fondamentale dettaglio

Per qualche giorno questo articolo pubblicato sulle pagine di Terranauta ha navigato senza sollevare dubbi. Anzi, alcuni lettori mi hanno chiesto chi fosse il politico in questione, hanno stampato il pezzo per farlo circolare in ufficio e tra i parenti a prova del fatto che le cose in Italia vanno sempr più male.

L’articolo, invece, è fortunatamente un frutto della fantasia, come certi temi che si facevano a scuola. Ma la fantasia non si riferisce tanto alla vicenda, credibile e dunque realistica, quanto alla sua attuabilità. E’ più facile che un cammello entri nella cruna dell’ago o che il ricco entri in paradiso? A quanto pare il cammello è entrato in paradiso… Nessun personaggio pubblico –soprattutto in politica- si farebbe scappare frasi così sincere, inopportune, sconvenienti: il ‘politically correct’ è una modalità espressiva talmente diffusa che risulta quasi impossibile capire ciò che davvero pensa un onorevole, un ministro, un capo di governo.

Si riesce malamente a dedurlo dalle azioni parlamentari che seguono e che inficiano le nostre vite, spesso le nostre tasche. Noi, da parte nostra, non ci stupiamo più, non riusciamo più a dire che ‘non è possibile, non può essere andata così’. Tutto è invece contemplato, plausibile, trash che si aggiunge ad altra spazzatura.
Poi si cambia canale, come se fosse solo un fatto di trasmissione, di programma e non, invece, un problema di cultura profonda, della sua dispersione o assenza, della sua definitiva latitanza.



(22/10/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

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