Una giungla di sensazioni con rapporti a breve o a brevissimo termine, tanti individui brulicanti a caccia di socializzazioni afferrate, perdute e ritrovate.
Ironia e sarcasmo sono i colori che Mazziotti imbandisce sulla sua tavolozza per dipingere acquerelli d’autore che a volte si stemperano nel solvente dell’autobiografia. Il linguaggio diretto e affabulatore, l’occhio dolcemente impietoso, rievocano gli aspetti scimmiotteschi di città e provincia, mentre nel loro cuore o tra le loro cosce si dipana l’umana avventura.
Camerieri, giornalisti, rappresentanti e steward falliti ereditano un mondo anedottico mentre rincorrono una legittimazione sociale un ruolo un lavoro decente. Tutto gestito in un’ apnea sociale, prima di poter tornare alle origini, al paesello natio respirare nuove energie e ripartire ancora. Così va il mondo sembra gridare l’autore tra le righe…
Partire per l’incerto è l’unica certezza per chi vuol lavorare e allora via verso il profondo nord per assaporare le situazioni più astruse, gustare gli aspetti più sensuali e material-aromatici da trattare però con signoril distacco.
L’autore ci consegna il proprio disamore per divisioni convenzionali, pregiudizi e stereotipi che contribuiscono a tagliare in due o in tre il nostro Belpaese. Ecco le risorse di chi senza perdersi d’animo ritrova se stesso nella battaglia quotidiana, donchisciotteggia con provocante follia e attende a facile parafrasi: filosofar m’è dolce in questo mare. Il mondo è questo e va così e a volte, solo a volte caro Pangloss, è quello migliore possibile.
Forse a tarda notte, proprio in quella giungla di sensazioni potreste individuare un profilo: ”Mister Mazziotti I supposed?” E’ lui, esploratore delle tasche di paesi e città, dei vizi nascosti, delle manie evidenti e degli insospettabili pregi!
Magari invece siete seduti al tavolo di un ristorante e un cameriere dall’aria sicura e simpatica vi sta servendo munifico di informazioni e consigli. Sapete che finirete per stimarlo intellettualmente, anche prima di aver letto quel libro che vi ha nascosto di aver scritto (e con cui ha vinto un premio). Con discrezione vi affidate allora a quella temporanea e complice armonia e chiedete con tono deciso…l’imperdibile bis!
Amare l'arte è benessere
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