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George Harrison apre qui, per la prima volta e in modo totalmente esplicito, la sua parentesi indiana con Within you Without you, frutto degli insegnamenti delle filosofie orientali e delle lezioni di sitar in India.

When I’m sixtyfour è un omaggio di Paul alle musiche che ascoltava il padre, Lovely Rita una canzonetta dedicata ad una donna vigile, leggera come Getting Better che ricorda i primi Beatles; Being For The Benefit of Mr. Kyte, il pezzo forse piu' lennoniano del disco, irregolare e divertente, ispirato a un poster di un circo di fine '800, è di quelli che si canticchia in testa per un intera giornata.

Poi il capolavoro: la provocatoria A Day in the Life, costruita come una mini-operetta dall’incastro perfetto di una parte scritta da John e una strofa di Paul. Il pezzo parte acustico con Lennon che canta lento le notizie lette sul giornale, seguito dalla climax orchestrale di archi e ottoni che diventano assordanti prima di bloccarsi all’improvviso e lasciare spazio alla sveglia che suona e desta la voce accelerata e nervosa di McCartney, che si prepara per andare a scuola. Poi di nuovo Lennon che riprende il tema iniziale fino a quando una voce inizia a contare ed entra tutta l'orchestra che, come voluto da McCartney, glissa dalla nota più bassa a quella più alta di ogni singolo strumento, in maniera casuale e non sincronizzata, fino ad ottenere un frastuono che viene interrotto dall’accordo finale di tre pianoforti.

Pubblicato quarant’anni fa, oggetto di culto, ancora oggi venerato da innumerevoli fan, Sgt. Pepper è il manifesto di un epoca, è il disco che ha fatto prendere coscienza della nobiltà e delle immense possibilità della musica pop/rock. Frutto di quegli anni irripetibili, che hanno segnato la Storia, e di cui tutti noi oggi continuiamo ad essere figli.



(04/06/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la forza della musica è benessere

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