Nel film di Raimi il tema del doppio e della dualità degli esseri viventi, spesso divisi tra sensazioni di pace e di oscura rivalsa, diventa il filo conduttore di una pellicola magistralmente sceneggiata e particolarmente apprezzata anche per la raffinatezza degli effetti speciali. Nella tridimensionalità quasi tattile delle immagini dell’Uomo Sabbia e in quelle lucenti del simbionte Venom, creati grazie all’utilizzo di software rivoluzionari nell’ambito della Computer Graphics e delle riprese live action, riscopriamo svolte e passaggi narrativi d’effetto non solo per la struttura dei dialoghi, diretti ed incisivi, ma anche per l’interpretazione bilanciata dell’intero cast artistico.
Dopo 140 minuti di proiezione, la vicenda dell’eroe mascherato si rivela nel suo genere un vero e proprio film d’autore. Una nota di merito va all’estrema profondità della scena gotica che ritrae Spider-Man accasciato sotto la pioggia sul campanile di una chiesa. Il rilassamento muscolare del corpo, quasi abbandonato a se stesso e a quella pressante forza di gravità che lo spinge verso il basso, suggerisce coesione e fratellanza; suggerisce comprensione per tutto ciò che solitamente designiamo con il termine “vita”.
Amare l'arte è benessere
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