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L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
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Quindi la tenacia di un uomo, la sua perseveranza e la fermezza psicologica nel portare avanti senza indugio la causa che ha sposato. Tutto il resto, figli compresi, devono sottostare a quella priorità. Il film è in sostanza il racconto di una perversione caratteriale, di una maligna stortura psicologica che ha qualcosa di inumano. Per rendere tutta questa paranoia, questo clima di sospetto continuo, la scelta stilistica è quella di costringere questi uomini dentro primi piani ossessivi, in delle immagini cupe ed adombrate, con un ritmo lento da attesa.

Tutto questo però rende L’ombra del potere un film riuscito a metà, perché alla fine quella a cui assistiamo è la messa in scena, pur se con alcuni momenti di buon cinema, di una piatta crescita personale, che appunto non si sviluppa a causa di una scelta prevenuta che il protagonista fa fin dall’inizio, all’interno di un contesto storico preciso dal quale non si vuole trarre nessuno spunto. Indicativa poi, per la struttura drammaturgica del film, è l’idea-dettaglio che ricorre nella memoria di Wilson, che vedrà coinvolto alla fine l’ultimo personaggio al quale si può pensare in un primo momento e che costringe il protagonista ad affrontare una crisi inaspettata. Insomma, pur se fatto ad arte, niente di nuovo come modo di portare avanti un film.



(24/04/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

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