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SCRIVIMI UNA CANZONE. HUGH GRANT DIVENTA CANTANTE
L’attore inglese arriva in Italia per presentare il suo ultimo film Scrivimi una canzone, dove interpreta il ruolo di una pop star degli anni ’80 fuori moda. Nelle sale dal 23 febbraio.

Emanuela Graziani

Scrivimi una canzone, sceneggiato e diretto dal regista Marc Lawrence, (nelle sale da questo venerdì), segna il ritorno sul grande schermo di Hugh Grant, l’affascinate interprete di Quattro matrimoni e un funerale e Notting Hill.

Indossando i panni di Alex Fletcher, ex idolo di una delle boy band più famose degli anni ’80, l’attore britannico, esperto in commedie romantiche, si propone in una strana veste canterina, sfoggiando per l’occasione una particolare predisposizione al canto e al ballo di matrice pop. Accompagnato da una esilarante colonna sonora, il film vede tra gli interpreti anche la presenza di Drew Barrymore nel ruolo di una arguta e adorabile scrittrice di testi musicali.

Quando ho accettato la parte di Alex non sapevo né cantare né suonare”, dichiara Grant, “In realtà non sono appassionato di musica, le mie conoscenze al riguardo sono davvero scarse e praticamente mi manca il senso del ritmo. Per girare il film ed interpretare il ruolo di Alex ho preso lezioni di danza e di canto.

Marc ha voluto che io cantassi tutte le canzoni del film e modulare la mia voce come un vero cantante rock è stato terribile. Non mi rendevo conto dell’effetto calmante che può aver suonare. Tornavo da una lunga giornata di lavoro e suonavo e cantavo per tutta la sera. Sinceramente sono arrivato ad adorare il suono della mia voce, sebbene non sia successo a nessun altro. In America, subito dopo l’uscita di “Scrivimi una canzone”, il cd contenente la colonna sonora è letteralmente schizzato ai primi posti della classifica musicale. Posso dire di essere davvero un musicista, io e Justin Timberlake siamo ormai in competizione! La verità è che mi sono divertito nel girare il film, amo le commedie e posso definirmi un attore autoironico. Mi piace essere goffo davanti alla camera e l’ironia è ciò di me che più amo. Ricordo che quando ho girato “About a boy” dei fratelli Weitz, una commedia cinica sui difficili rapporti tra genitori e figli, la critica ha molto apprezzato la mia interpretazione malinconica del personaggio principale, ma per quanto mi riguarda preferisco interpretare ruoli comici. E’ più divertente”


Lavorare con Drew è stato esilarante. Lei è una delle attrici più comiche che io conosca. E’ bravissima con i dialoghi serrati e rende affascinate qualsiasi ruolo dal lei interpretato. Ha un effetto tranquillante sul set e ha la grande capacità di far sembrare bravo l’attore protagonista. Devo dire che per tutti noi la sfida principale del film, dove io canto e ballo, era quella di rendere plausibile la storia di una ex pop star che attraverso l’amore ritrova la magia nella musica. Durante le riprese ho ascoltato tante canzoni dei famosi anni ottanta. Onestamente lo stile della musica del mio personaggio mi ha affascinato e ancora adesso mi capita di canticchiare le sue canzoni.

Provenendo dall’Inghilterra, Grant ha frequentato la Oxford University. Il suo primo ruolo importante è arrivato nel film del 1987 di Merchant-Ivory, Maurice, tratto dal romanzo di E. M. Forster.

Per questa interpretazione Grant vinse il premio come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia per il suo ritratto di un giovane che affronta la propria omosessualità nell’epoca edoardiana. Questo lo portò negli anni successivi ad interpretare ruoli da protagonista profondamente drammatici fino al successo del film Quattro matrimoni e un funerale, pellicola che segnò la svolta dell’attore verso il genere della commedia sentimentale.

Amo il cinema e tutte le commedie”, continua l’attore, “Quelle che preferisco sono le opere del primo Woody Allen. Trovo che siano magnifiche.”



(22/02/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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