“Questa mostra vi guiderà passo per passo alla scoperta della più emozionante avventura intellettuale e poetica dell’arte del XX secolo: un De Chirico che non avete mai visto e nemmeno immaginato, il “vero” De Chirico che sta all’origine del surrealismo e di tutto ciò che di magico e inquietante vi è nell’arte del Novecento”.
Così Paolo Baldacci, curatore dell’evento padovano, spiega l’importanza della manifestazione culturale che rappresenta tra l’altro un’occasione unica per vedere nel nostro paese la più ampia selezione di opere metafisiche.
Giorgio De Chirico, nato in Grecia alla fine dell’ottocento, è considerato il fondatore della pittura metafisica, ovvero l’arte che rivela i misteri e gli enigmi della realtà che ci circonda. Pittore italiano di notevole abilità tecnica, De Chirico osserva il mondo con simbolismo e passionalità. Le opere dell’artista, che si sviluppano attraverso una forza trascendentale d’ispirazione filosofica (la volontà di potenza di Nietzsche), esaltano accostamenti di immagini insolite, visioni surreali volte a creare sensazioni particolari e prive di senso compiuto, una vera pittura del mistero, un “mistero laico” annunciato dalle cose comuni di tutti i giorni.
Dai primi quadri simbolisti ai grandi capolavori della prima metà del Novecento, nell’elaborazione artistica di Giorgio de Chirico si evince una grande presenza del sogno e dell’onirico, una serie di valori estetici che trascendono dalla realtà per abbracciare algide atmosfere temporali, un richiamo ad una “dimensione altra” fatta di apparizioni e contraddizioni. Fin dal 1910 l’artista elabora un personale linguaggio, maturato in seguito alla conoscenza della pittura romantica, capace di evocare scenografie architettoniche e atmosfere magiche immerse nel “non senso” della visione umana. In questo stesso anno, infatti, prende vita il primo quadro metafisico dell’artista L’enigma dell’oracolo, un dipinto in cui il motivo della figura femminile ricurva presente nell’opera L’isola dei morti di Arnold Bocklin è riportata sulla tela con capacità simbolica. Accanto alle immagini enigmatiche si formano allora i primi spazi vuoti e le prime piazze desertiche, quelle che esprimono in profondità il senso di sospensione e di solitudine dell’uomo moderno.
La mostra di Padova, che prevede l’esposizione di cento capolavori dell’artista tra il 1910 e il 1974, anno della sua morte, nasce dalla voglia di volere rendere accessibile al pubblico la complessità di un pittore che ha prodotto un corpus di tele vastissimo e molto discontinuo, un artista di grande importanza non solo per l’arte moderna, ma anche per la filosofia e la letteratura. L’esposizione a Palazzo Zabarella offre allora l’immagine di un uomo schivo e solitario, ma fortemente innovativo. Giorgio De Chirico ha contribuito ad affermare tanti momenti dell’arte moderna, anche se egli stesso dichiarava di non amarla: “Anche coloro che mi amano, in realtà non mi capiscono”.
INFO
Palazzo Zabarella, Padova
20 gennaio – 27 maggio 2007
Tel. 049 8753100
info@palazzozabarella.it
Amare l'arte è benessere
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