Avviso a tutti gli amanti della Gialappa’s: nel palinsesto di ItaliaUno è tornato Mai dire…martedì. Vi starete domandando per quale ragione abbia cambiato titolo. È presto detto: da anni di lunedì sera con Mai dire lunedì, il fortunato programma è slittato di 24 ore per ragioni di palinsesto, probabilmente per contrastare la serie-tv Desperate Housewives di Raidue.
Il risultato è confortante: i dati auditel del 23 gennaio confermano la vittoria dello show targato Mediaset: 2.835.000 italiani (10,35% di share) contro il 9,83% di share di Desperate Housewives.
A dialogare con le voci irriverenti della Gialappa’s Band (Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo Taranto) c’è ancora una volta il Mago Forest, il simpatico conduttore che, esaurita la non esaltante esperienza estiva del Festivalbar, ritorna a casa, più in forma che mai, sfoggiando un repertorio di battute a ripetizione non appena prende la parola.
Ospite della prima puntata è Gianni Morandi, intervistato scherzosamente da Forest che improvvisa un divertente talk. (Morandi finisce addirittura col suonare il contrabbasso mentre il conduttore lo “intervista”!).
Mai dire martedì, alla novità dell’intervista, realizzata sembra per irridere il genere del talk-show, aggiunge la presenza del comico di successo Fabio De Luigi che, seguendo le orme dei colleghi Antonio Albanese e Aldo, Giovanni e Giacomo, ha scelto di ritornare nella trasmissione che lo ha visto nascere professionalmente, presentando un nuovo personaggio: è il “Colonnello P.io”, anziano scrittore di letteratura erotica per giovani, in stile Melissa P. (da cui il nome P.io).
All’arzillo vecchietto associa anche la non nuova caricatura dell’ ex ministro Calderoli, calandosi talmente nel personaggio (anche per merito del trucco) da rendere indistinguibile il bravo De Luigi dalla sua imitazione.
Nel cast figura anche Marcello Cesena che alla mini-fiction del baronetto Jean Claude, alle prese con la feroce madre, già proposta da alcuni anni in Mai dire lunedì, affianca la spassosa parodia del dr. House.
Tra i volti dello show riconosciamo Giovanni Cacioppo, il siculo che copia, per fattezze fisiche e linguaggio, Aldo del fortunato trio; Cacioppo figurava tra gli attori-comparse del film “Tre uomini e una gamba”: c’è da scommettere che la Gialappa’s Band abbia avuto buone garanzie da Aldo, Giovanni e Giacomo, forti dell’amicizia che li lega.
Tutto questo e anche di più in Mai dire martedì, nuovo nel nome ma non nella formula, che deve il suo successo anche alla ricerca degli strafalcioni linguistici, frutto di emozione nel caso delle persone riprese inconsapevolmente durante le selezioni del Grande Fratello, e di un utilizzo “disinvolto” dei congiuntivi di personaggi famosi tra cui Lapo Elkann, errori che vengono accentuati da Ubaldo Pantani nella sua imitazione.
E se “Le Iene portano bene”, agli autori di Mai dire martedì è sembrato giusto modificare lo show sulla scia dei loro colleghi: va in onda in diretta.
Per il momento l’auditel sembra dargli ragione.
Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere
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