In una troppo ristretta sezione della mostra sono esposte, su pannelli luminosi, alcune delle interessantissime radiografie e riflettografie (niente paura, i procedimenti di queste moderne tecniche di indagine scientifica, anche se malamente, vengono spiegati) che hanno svelato le tipologie dei supporti dei dipinti, le modalità di stesura e di preparazione (Caravaggio non usava disegni preliminari ma procedeva direttamente sulla tela per sovrapposizioni e modifiche), certe caratteristiche dell’esecuzione (incisioni, ripensamenti), danni e alterazioni.
Al termine del percorso, in una delle stanze, è proiettata, a volume bassissimo, la pellicola del 1942 “Caravaggio, pittore maledetto”. Che c’entra?- mi chiedo interdetta. Cosa aggiunge alla mostra? È impensabile che un visitatore si sieda a vedere un film intero, che per di più non ha alcuna connessione con quanto esposto. Forse i curatori hanno pensato di offrire un sottofondo “d’epoca” gradevole alla breve pausa di riposo dei visitatori, che solo qui hanno la possibilità di sedersi (e non davanti ai quadri di Michelangelo Merisi, che alcuni di noi rimangono a contemplare per lunghissimi minuti!).
A seguire, nella stanza successiva, ecco la proiezione (di pessima qualità) di foto di scena di un altro film: “Caravaggio”, stavolta quello di Angelo Longoni. Forse era una mostra sul cinema e non ce ne siamo accorti in tempo? Forse i quadri del turbolento maestro della pittura erano solo un preambolo a questa “notevole” sezione? O, più probabilmente, i curatori hanno pensato “Abbiamo a disposizione questi materiali e ce li mettiamo”?
In un’operazione che ha previsto più di due anni di restauro, il coinvolgimento di storici dell’arte di fama mondiale, nonché quello di Her Majesty the Queen, l’organizzazione di una mostra che avrà visibilità internazionale, non hanno trovato i finanziamenti per realizzare un documentario ad hoc? Non hanno pensato a fare le riprese (costo zero!) di un’intervista a Sir Mahon, che raccontasse le avventurose vicende, vissute in prima persona, del “Caravaggio ritrovato”? Di questa e altre domande attendiamo risposta.
"Caravaggio. Capolavori nelle collezioni private"
Roma, Stazione Termini - Ala Mazzoniana (Binario 24), Gate - Termini Art Gallery
22 novembre 2006 - 31 gennaio 2007
Orario: tutti i giorni 10.00-20.00 (la biglietteria chiude un'ora prima).
Biglietto: intero 8 €; ridotto 5 €; gruppo 6 € (minimo 10 persone); scuole 3 €
Audioguida: 5 €
Prenotazione (non obbligatoria): Lottomatica 199 109 783
Visite guidate: Città Nascosta 06 3216059
Informazioni: 06 6788874
Produzione mostra: Romartificio
Curatori: sir Denis Mahon e Mina Gregori
Catalogo: “Come lavorava Caravaggio”, Viviani Editore, 19,50 €.
Amare l'arte è benessere
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