Il nucleo più consistente comprende 18 lavori di Giorgio de Chirico (tra cui una scultura, Ettore e Andromaca, collocata all'esterno del museo), affiancato da opere di Gino Severini, Andy Warhol (tra cui il ritratto di Tina, moglie di Carlo, e Lisa, rarissimo per il maestro della Pop Art in quanto ritrae in una singola tela persone diverse), Larry Rivers e Giacomo Manzù (un grande Cardinale in bronzo).
Per precisa volontà di Bilotti, il Museo nasce come spazio dedicato alla diffusione della conoscenza dell'arte contemporanea. Il progetto prevede la duplice funzione di mostrare in permanenza le opere donate, in sale allestite appositamente, e di offrire a rotazione (al pian terreno) esposizioni degli artisti più significativi del nostro tempo, con la collaborazione di istituzioni pubbliche e private. La convenzione con il Comune di Roma prevede inoltre, secondo il desiderio del collezionista, che le sue mostre siano esposte a rotazione anche a Cosenza.
In buona sostanza, il Museo Bilotti è già diventato uno spazio dove hanno trovato ospitalità grandi mostre internazionali, a partire dall’inaugurazione con la attesissima e intensa tri-personale The Bilotti Chapel di Jenny Saville, David Salle e Damien Hirst (10 maggio-1 ottobre 2006). Ai tre artisti Bilotti aveva commissionato delle interpretazioni soggettive per un progetto di cappella laica, luogo di riflessione e raccoglimento, in cui l’arte diviene vettore di spiritualità (l'idea originaria era quella di realizzare una vera e propria cappella commissionata ad Andy Warhol, progetto interrotto per la morte dell'artista).
In questi giorni è in esposizione Willem de Kooning. Late Paintings, mostra sul grande artista olandese-americano (la prima in Italia), che comprende sedici grandi tele rappresentative del suo espressionismo astratto, realizzate tra il 1981 e il 1988 prima di mettere definitivamente da parte i pennelli.
La scomparsa di Carlo Bilotti è una perdita reale, in un panorama generale dove gli artisti fanno sempre più fatica a farsi strada tra mille difficoltà economiche e ideologiche. Bilotti, con il suo spirito colto e curioso, con la sua generosità e apertura, ha dimostrato che ancora oggi è possibile – e doveroso – valorizzare l’arte contemporanea e promuovere una ricerca artistica sempre nuova.
La speranza è che con la scomparsa di questo mecenate d’altri tempi non vengano meno i propositi che hanno animato, con tanta determinazione, le sue realizzazioni. Il suo ricordo vive nel museo che porta il suo nome, ma se anche una minima parte delle sue aspettative venisse disattesa, sarebbe una grave offesa alla memoria del suo fondatore e un gravissimo danno per Roma e per l’Italia che, oltre alla gloria della storia e dell’arte passate, non devono dimenticare quella più recente.
Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese
Viale Fiorello La Guardia, Roma
Apertura: martedì-domenica 9.00-19.00; 24 e 31 dicembre 9.00-14.00
Chiusura: tutti i lunedì, 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre
Biglietto intero: € 4,50; ridotto: € 2,50
Per informazioni e prenotazioni: 06 82059127 (tutti i giorni 9.00-19.30)
www.museocarlobilotti.it
museo.bilotti@comune.roma.it
Catalogo: Museo Bilotti. Aranciera di Villa Borghese, a cura di Alberta Campitelli e Antonia Arcont, Electa, 2006
Mostra in corso: Willem de Kooning. Late Paintings (20 Ottobre 2006 - 11 Febbraio 2007)
Amare l'arte è benessere
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