Andrea (Giorgio Pasotti), rampollo di una ricca e potente famiglia dell’alta finanza, sposa Antonia (Vanessa Incontrada), pianista di successo. Dopo il matrimonio Antonia incontra casualmente un talentuoso violinista, Daniel Chavarria, con il quale istaura una profonda amicizia. Andrea, vittima di una profonda gelosia finisce per uccidere la moglie a sangue freddo.
Il nuovo film del regista Maurizio Sciarra, realizzato in collaborazione con Rai Cinema e Lumière & co, è liberamente tratto da “La sonata a Kreutzer” di Lev Tolstoj, testo drammatico e coinvolgente. Presentato in anteprima al festival del cinema di Locarno, la pellicola ha suscitato diverse polemiche da parte della critica che non ha apprezzato il tentativo di Sciarra di riportare sul grande schermo un testo letterario di così ampio spessore. Ma il film trova la sua forza nell’estetica visiva ed interpretativa del regista, che ha saputo sapientemente coniare passione e calcolo, follia omicida e amor perduto in un'unica visione.
Quale amore è un racconto sulla vita di coppia e sull’eterno conflitto tra l’amore passionale e l’amore coniugale. L’odio spesso si alterna e si intreccia al sentimento, induce sensazioni scostanti e provoca il desiderio di tornare alla libertà perduta. Il film propone un iter musicale di notevole impatto visivo: in quella sonata di Beethoven per pianoforte e violino, opera 47 “Sonata a Kreutzer”, si riscopre il vero significato dell’esistenza umana, sospesa tra la complessità della sfera intima e la quotidianità di tutti i giorni. La gelosia e il disperato bisogno di certezze che affligge la vita di Andrea, rappresenta quell’incapacità dell’uomo moderno di adeguarsi ai mutamenti che i rapporti umani comportano.
L’omicidio della moglie Antonia è perciò frutto non di un raptus emotivo, ma di una lucida e aberrante freddezza che sfocia nella violenza. Il film di Sciarra trascina i sentimenti e le pulsioni di un momento sul grande schermo per indagare l’animo umano, sottoscrivendo l’esistenza di un lato oscuro e sofferto che mai deve essere sottovalutato.
Una nota di merito va all’interpretazione bilanciata e suggestiva di Giorgio Pasotti nei panni del marito geloso. L’attore italiano incarna alla perfezione l’immagine assopita e convulsiva dell’uomo contemporaneo, sospeso tra smarrimento emotivo e disagio psicologico. La sua è un’immagine scissa, un misto fra passioni e tormenti.
Amare l'arte è benessere
|
|