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JESUS CHRIST SUPERSTAR. FINALMENTE IN ITALIANO
La compagnia della Rancia scommette sull’adattamento italiano del più popolare rock musical al mondo. Un’orchestra dal vivo e interpreti spettacolari per un evento da non perdere.
Al Teatro della Luna di Milano fino al 12 novembre, al Politeama di Trieste dal 16 al 19 novembre, all’Europauditorium di Bologna dal 20 al 21 novembre, all’Augusteo di Napoli dal 24 novembre al 3 dicembre, al Politeama di Genova dal 7 al 10 dicembre, all’Alfieri di Torino dal 12 al 17 dicembre.

Marco Sacco

Non c’è musical più conosciuto sulla faccia della terra. Il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice debuttò a Broadway nel 1971, ma esplose a Londra l’anno successivo grazie all’album nel quale la voce di Gesù era Ian Gillian dei Deep Purple. 3358 repliche cambiarono per sempre l’immagine del teatro musicale. Divenne un film e fu tradotto in più di 10 lingue, ma in Italia si sentì sempre il timore di “profanare” quell’opera cult.

Ci ha pensato una compagnia che dal 1988 produce i più grandi successi nel musical italiano (la Rancia), un regista e coreografo raffinato e rispettoso come Fabrizio Angelini (con la collaborazione dell’altrettanto geniale Gianfranco Vergoni) e una compagnia di 20 interpreti giovani (e non conosciutissimi al grande pubblico) di grande talento.

Ma quello che fa la differenza è lo straordinario adattamento “poetico” del testo, grazie a due giganti del teatro come Franco Travaglio e Michele Renzullo. Così perfetto nella stesura, da far sembrare l’opera concepita in italiano. L’orchestra dal vivo ha poi ben accompagnato i cantanti, con una performance meno “hard” dell’originale, molto più vicina al gusto italiano della commedia musicale, pur senza stravolgerla.

Che dire dei protagonisti? Simone Sibillano è un Gesù meno hippy, con un forte temperamento e una umanità fatta di fragilità, rabbia e paura. Edoardo Luttazzi è un Giuda polemico e pragmatico, voce da brivido. La Maddalena è interpretata da una Valentina Gullace più velina che prostituta, innamorata e dolcissima.

L’ambientazione è attualizzata su una scenografia fissa di grande impatto, tra dune di sabbia e una salita al golgota che di volta in volta diventano tempio, mercato, palazzo o prigione. E Cristo se la deve vedere con gli emarginati di oggi, governati da sommi sacerdoti “manager” stile “iene” che si cimentano in coreografie totalmente nuove che sottolineano ancor più la modernità di quest’opera.

Per questo e mille altri motivi da scoprire solo gustandolo dal vivo, uno spettacolo assolutamente da non perdere.

Tutte le repliche su www.compagniadellarancia.it



(25/10/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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