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FESTA DEL CINEMA DI ROMA
VINCE IL RUSSO PLAYNG THE VICTIM

La giuria popolare presediuta da Ettore Scola ha assegnato il "Marco Aurelio" per il miglior film ad un'opera russa.

Giancarlo Simone Destrero

E’ Playng the Victim il film a conquistare il Marco Aurelio, il premio destinato al miglior film, consistente in una riproduzione della statua romana. E’ dunque Kirill Serebrennikov a rimanere nella futura storia di questa kermesse romana, come vincitore della prima edizione della festa del cinema di Roma. Quest’opera, la seconda cinematografica del regista russo, risente molto della sua esperienza di regista teatrale.

E’ difatti una rilettura moderna dell’Amleto. Un giovane che sopravvive grazie ad un lavoro anomalo –fa la vittima nelle ricostruzioni degli omicidi da parte della polizia- riceve in sogno il padre defunto che gli racconta la realtà sulla sua morte. In sostanza, il momento critico del personaggio scaturisce con la stessa modalità della tragedia shakeasperiana.

Gli altri tre premi ufficiali della Festa, sono andati a due dei film più belli in concorso.

This is England di Shane Meadows ha ricevuto il premio speciale della giuria. Il film è stato quello più applaudito, tra le varie proiezioni. La storia è quella di un’integrazione adolescenziale di un dodicenne all’interno di un gruppo di skynheads nell’Inghilterra degli anni ottanta. Il suo percorso di crescita lo porterà a ripudiare quello che, momentaneamente, gli era parso un affascinante stile di vita. Un bel film, che ricorda nella qualità il grande cinema inglese contemporaneo di registi come Mike Leigh e Ken Loach.

Il premio per la migliore attrice protagonista va a Ariane Ascaride per la bella interpretazione di Anna, nel film Le Voyage en Arménie di Robert Guediguian (presente nelle recensioni di Terranauta). L’attrice interpreta la figlia di un uomo che fugge dalla Francia per vivere in Armenia gli ultimi giorni della sua vita. Il difficile percorso interiore che questo personaggio femminile affronta durante il viaggio, è veramente ben recitato da questa attrice ed il premio alla sua interpretazione è un giusto riconoscimento.

E’ italiano, invece, il premio che va al miglior attore protagonista. Se lo aggiudica Giorgio Colangeli, protagonista de «L'aria salata» di Alessandro Angelini, per l’interpretazione di un padre detenuto in carcere alle prese con il difficile rapporto col figlio. Il riconoscimento alla carriera di un bravo attore, poco noto al grande pubblico.

Le premiazioni si sono svolte tutte nella Sala Sinopoli dell’Auditorium, nel corso della mattinata. Oltre i premi ufficiali, ci sono stati una serie di premi collaterali che qui riportiamo:
il Premio Cult al miglior documentario è andato a "Deep Water" di Louise Osmond e Jerry Rothwellm;
il Premio L.A.R.A. (Libera Associazione Rappresentanti Artisti) è andato a Ninetto Davoli per "Uno su due" di Eugenio Cappuccio;
il Premio Blockbuster è andato a "La sconosciuta" di Giuseppe Tornatore, come miglior film della sezione Premiere.

I premi principali:

Marco Aurelio per il miglior film: Playng the Victim di Kirill Serebrennikov

Premio speciale della giuria: This is England di Shane Meadows

Miglior attore protagonista: Giorgio Colangeli in L’aria salata

Miglior attrice protagonista: Ariane Ascaride in Le voyage en Arménie



(21/10/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


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