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ROMA: MENO VOGLIA DI FESTA
E' LA VOLTA DI TORNATORE E MEADOWS

Dopo il grave incidente nella metro, anche la Festa del cinema ha ubito una svolta. Niente più eventi "festosi" paralleli, bensì solo proiezioni. Tocca a Tornatore e a Shane Meadows.

Giancarlo Simone Destrero

Si respira sicuramente un’altra atmosfera, da ieri, rispetto ai primi giorni della Festa.
A causa del mortale incidente metropolitano, infatti, la direzione ha deciso di sospendere ogni manifestazione o evento che non sia la proiezione e la conferenza stampa dei film.

Questa minore volontà di festeggiare ed anche l’assenza delle passerelle dei divi sul tappeto rosso di Largo Luciano Berio, hanno fatto in modo che si circolasse molto più tranquillamente dentro l’Auditorium.

La massa delle persone è notevolmente diminuita e le urla assordanti sembrano essersi trasformate in un sobrio vociferare.

La sostanza cinematografica però è rimasta invariata ed i film continuano ad essere proiettati nel canonico orario. Oggi è stata la volta di Giuseppe Tornatore, nell’ultima proiezione della sezione Premiere.

Da domani, infatti, avranno luogo solo proiezioni di film in concorso.La Sconosciuta, l’ultimo lavoro del regista siciliano, arriverà nelle sale Venerdì prossimo. Il film è un violento giallo che vede protagonista una donna ucraina, immigrata da diversi anni in Italia.

Scopriremo, attraverso i flashback delle sue ossessioni, un passato molto difficile che l’ha vista finire, suo malgrado, in uno di quegli sporchi giri dove finiscono molte ragazze come lei. Ella sarà spietata nel perseguire il suo obiettivo ed il colpo di scena finale farà rileggere con altre considerazioni tutta la storia.

Nel pomeriggio abbiamo assistito alla conferenza stampa del film This is Englanddi Shane Meadows. Il film ha ricevuto il più lungo applauso che fin adesso sia stato fatto ad uno dei film in concorso. Siamo in una cittadina dell’Inghilterra degli anni 80’. Shaun, un dodicenne che vive con la mamma, ha perso il padre nella guerra contro le truppe argentine per le isole Falklands.

Il disagio con gli altri ragazzi lo porta a chiudersi sempre più in se stesso e ad avere brusche reazioni con i suoi coetanei.

Egli troverà compagnia e falsi ideali in una banda di Skinheads, che lo adotterà come propria mascotte. Alla lunga però Shaun farà delle scelte sbagliate che lo porteranno a frequentare la compagnia di Combo, il più violento dei capi della banda.

Dopo aver sfiorato una tragedia, il ragazzo getterà significativamente in mare la bandiera con la croce di San Giorgio, che lo skinhead gli aveva regalato. Un gran bel film che può ambire al premio della giuria popolare. Con il regista e gli interpreti principali era presente anche Ludovico Einaudi, autore della musica del film.

Queste le parole di Shane Meadows: ”Poco dopo la realizzazione del mio precedente film Dead Man Shoes ho comiciato a lavorare su un’idea che avevo da sempre. Desideravo scrivere una storia sugli anni ottanta, che furono gli anni della mia giovinezza. Una mattina ho ascoltato alla radio la musica di Ludovico Einaudi e mi ha suscitato dei ricordi e delle emozioni che mi ricordavano quegli anni. Ci sono voluti dei mesi prima che riascoltassi lo stesso brano. Appena fatto, sono corso al negozio ed ho comprato il disco. Il film nasce dalla musica di Ludovico.

Aggiunge Einaudi sulla musica del film: ”E’ stata molto interessante questa collaborazione a distanza. La musica originale, fatti salvi due brani precendenti la lavorazione del film, l’ho composta al pianoforte su richiesta di Shane, poi in tempo reale gliela mandavo via internet. Così ci siamo anche permessi di provare e riprovare e lui mi ha potuto dare assoluta libertà di composizione, visto che eravamo quotidianamente in contatto.

Per esempio la scena della violenza finale a cui assiste Shaun, l’avevo a disposizione nel mio lettore e potevo vederla e rivederla a mio piacimento e comporci sopra qualcosa che nelle prove variava di volta in volta. La musica racconta questa scena come se fosse un commento parallelo.”


Meadows aggiunge sul film: ”Ho voluto raccontare la storia di un ragazzo che deve fare i conti con la morte del padre, forse anche perché il mio è stato sempre assente per questioni di lavoro nella mia adolescenza. Però andando avanti con il film ho visto che la questione degli skynheads non era marginale e allora, in un contesto come quello, mi sembrava giusto buttare a mare la bandiera degli inglesi con la croce di San Giorgio.
Tralaltro è come se il ragazzo desse la sepoltura che non ha mai potuto dare al padre, oltre alla reazione naturale a quello che ha vissuto nella storia del film, ovvero il compimento di un’esperienza che l’ha fatto crescere.”




(19/10/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


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