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ANDREI E MARILENA ALLA CONQUISTA DEL MILANO FILM FESTIVAL
Premiato come miglior lungometraggio del Milano Film Festival Marilena de la P7, del regista rumeno Cristian Nemescu.

Miriam Giudici

Andrei ha tredici anni e vive nella periferia di Bucarest: i suoi primi turbamenti adolescenziali hanno come protagonista Marilena, una giovane prostituta che "esercita" nel quartiere P7.
Un giorno qualcuno gli spiega che un uomo ha un solo modo per avere qualche chance una donna: possedere un'automobile. Andrei allora decide di fare di più: rubare, insieme agli altri ragazzi del quartiere, nientemeno che un filobus...

Marilena de la P7 (Romania, 2006) è l'ultimo film del regista rumeno Cristian Nemescu, scomparso a soli 27 anni poche settimane prima dell'inizio del Milano Film Festival.

Un film che getta uno sguardo molto tenero e partecipato su una realtà adolescenziale che in fondo è uguale un po' ovunque nel mondo: i primi, potenti, segnali di interesse verso l'altro sesso - visto come un pianeta misterioso - e la voglia di mostrarsi più grandi di quello che si è.

A rendere più interessante la storia, che ha di per sé un buon ritmo e sa alternare momenti divertenti ed altri malinconici o addirittura tragici, è la scelta dell'ambientazione: la periferia di Bucarest ai giorni nostri, resa senza modificare in alcun modo gli esterni reali ed esplorata con la macchina a mano, ad accentuare lo stile quasi documentaristico del film.

Con questi elementi realistici si armonizzano alcuni personaggi quasi surreali, ma non per questo meno veri: vecchi zii che passano il tempo giocando a ping-pong su terrazzi sgangherati, protettori temibili ma dal cuore tenero, improbabili sosia di Elvis Presley che ricordano in parte le atmosfere dei film di Kusturica.

E Love me Tender (versione rumena, ovviamente) a fare da colonna sonora a tante storie d'amore: segrete, sofferte, acerbe, tragiche. Sempre totalizzanti.

Cristian Nemescu era uno dei più promettenti giovani registi rumeni: Marilena de la P7, selezionato per la Semaine de la Critique a Cannes, è stato realizzato soprattutto con i fondi messi insieme grazie ai premi vinti in precedenza dai cortometraggi di Nemescu presso molti festival internazionali.

Il Milano Film Festival ha tenuto d'occhio questo regista fin dagli esordi, selezionando negli anni scorsi per il concorso cortometraggi due suoi lavori: Mihai si Cristina (2001) e Poveste la scara C (C Block Story, 2002), sempre due storie d'amore adolescenziale ambientate a Bucarest.

Entrambi questi corti sono stati proiettati al Milano Film Festival in una serata di omaggio al regista.



(27/09/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


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