Un romanzo teologico
Un romanzo ben elaborato, dall’intrigo interessante e avvolgente. Ben strutturato e dagli interessanti spunti culturali, soprattutto se si pensa alla giovane età della sua autrice. Talvolta però, la ricerca dell’erudizione risulta un po’ forzata e appesantisce il libro rallentando la lettura. La ricerca di un linguaggio alto e del concetto filosofico e teologico è la peculiarità che distingue questo libro da tutti i thriller a cui ci ha abituato la cultura americana. Talvolta, però, la sensazione è di un eccesso di espressioni dotte e di passaggi pseudo-filosofici. Qualche frammento di troppo ispirato alla bibbia e ai rotoli di Qumram rende la lettura difficoltosa. Aggravato da un finale un po’ troppo lungo e da un testo un po’ troppo intriso di religiosità e concetti astratti di non sempre facile comprensione, Qumram non è mai banale o scontato, non lascia nulla al caso e non mette mai da parte i suoi intenti, stimolando senza dubbio una riflessione profonda come pochi altri romanzi di lettura leggera riescono a fare.
Amare l'arte è benessere
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