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VENEZIA SI TRASFORMA IN PALCOSCENICO. LA BIENNALE TRA CAMPI E CAMPIELLI
Il Festival Internazionale del Teatro rinnova la tradizione dei teatri all'aperto .

Redazione

Il 2006 è un anno speciale per gli anniversari dedicati al Teatro ! E’ il duecentocinquantesimo anno dalla nascita di Mozart, e questo non può non essere detto, ma della medesima levatura si festeggiano anche i trecento anni dalla nascita di Carlo Goldoni (1707 – 1793) e il bicentenario della morte di Carlo Gozzi (1720 – 1806). Geni e talenti che hanno segnato, ognuno a suo modo, l’evolversi del mondo del teatro.

E a questi ultimi due artisti è dedicato il 38. Festival Internazionale del Teatro, Gozzi e Goldoni europei per l’appunto il titolo, diretto da Maurizio Scaparro e organizzato dalla Biennale di Venezia, presieduta da Davide Croff.

Il Festival, dal 21 al 30 luglio, avrà come palcoscenico non solo i teatri, ma anche i campi e campielli della “mistica” Venezia, dove la manifestazione ebbe origine proprio all’inizio del secolo scorso, nel 1934.

Spettacoli, mostre, incontri internazionali e i tanti appuntamenti quotidiani avranno sede dai campi di Venezia – S. Maria Formosa, S. Trovaso, Cortile dell’Accademia di Belle Arti, Campiello Teatro a l’Avogaria, S. Maurizio – a spazi storici della città, come il Teatro Goldoni, la Biblioteca Nazionale Marciana, la Casa di Carlo Goldoni – fino ai nuovi luoghi dello spettacolo pionieristicamente creati dalla Biennale all’Arsenale – Teatro Piccolo Arsenale, Spazio Fonderie, Tese delle Vergini, Teatro alle Tese, Corderie – per toccare la terraferma attraverso il Brenta.


La Biennale di Venezia ha il merito di avere voluto istituire per la prima volta il Leone d’Oro per il Teatro, dedicato a quegli artisti che con il loro talento, hanno dato e possono dare una rinnovata visibilità e un nuovo futuro alle arti della scena, proprio in un momento in cui il teatro, e tutto lo spettacolo dal vivo, soffrono di una preoccupante riduzione di risorse.

Per il 38. Festival Internazionale del Teatro saranno a Venezia artisti, registi e compagnie che hanno saputo ritrovare tra le pagine dei due grandi Autori – Gozzi e Goldoni - i segni di una contemporaneità, e che Scaparro ha sollecitato a misurarsi espressamente e nuovamente per la Biennale con il loro lavoro.

Ellen Stewart, simbolo del teatro d’avanguardia internazionale con il Cafè La MaMa di New York, presenta una propria versione della fiaba teatrale di Gozzi Il corvo; Elio De Capitani e Ferdinando Bruni reinventano invece l’acida lettura che Fassbinder dà della goldoniana Bottega del caffè; il bulgaro Stefan Moskov ribalta il tradizionale rapporto servo-padrone con una esplosiva Commedia del servitore; mentre dal paese delle più rivoluzionarie letture di Gozzi, la compagnia russa di Andrey Moguchy trasforma Turandot in Pro Turandot, uno spettacolo colorato, di effetti visivi maiuscoli, senza dimenticare i richiami d’Oriente. E ancora un successo del teatro musicale goldoniano, Il mondo della luna, nella duplice versione di Galuppi e Haydn, rivive nell’illusionismo scenico del regista e pittore catalano Iago Pericot con il Teatro Llure di Barcellona, e nel mondo fantastico delle marionette create dall’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Fra i tanti titoli del Festival che declinano il tema: La donna serpente di Gozzi che Giuseppe Emiliani interpreta originalmente nel suo trionfante gioco scenico, un effervescente Duetto tra la prima attrice e il suo regista – Marcello Scuderi e Vittoria Scognamiglio – ispirato a La locandiera di Goldoni, l’inedito gozziano de La cena mal apparecchiata con la mise en espace di Pier Mario Vescovo e Alessandro Bressanello, La buona madre di Goldoni che Stefano Pagin trasforma in una tragedia edipica col tono di commedia, La finta ammalata ossia lo speziale della storica formazione del Teatro a l’Avogaria e Bepi Morassi, un Notturno per attrice goldoniana ispirata a Paolo Puppa dalle eroine delle più celebri commedie, interpretate da Elisabetta Valgoi, un singolare percorso attraverso l’architettura e la storia di uno spazio scenico ideato da Daniela Nicosia per il Teatro Goldoni, Polvere ovvero la storia del teatro, e ancora Il corvo, questa volta nella versione della compagnia Pantakin da Venezia, che riunisce la magia e il gioco della maschera. Poi le immaginarie “primarie” de La disfida dei Carlo, a riaccendere le antiche e mai sopite partigianerie tra gozziani e goldoniani e la musica di un compositore del ‘900, Ermanno Wolf-Ferrari, il cui nome resta legato a quello di Goldoni

In collaborazione con Arteven, circuito teatrale regionale, il Comune di Mira, la Provincia di Venezia e il Teatro Stabile d’Innovazione La Piccionaia – I Carrara, gli spettacoli del 38. Festival Internazionale del Teatro toccano anche la terraferma, il Brenta, e in particolare Mira. Nel rinnovato teatrino di Villa dei Leoni è prevista una replica dello spettacolo della compagnia bulgara.



(07/07/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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