Quando penso a qualcuno che vive senza avere la tv per scelta mi sembra una cosa snob, una maniera assai ricercata di essere ‘naturali’, cioè tornati all’origine. E poi mi viene sempre in mente quel personaggio di Caro Diario in cui l’uomo che non aveva mai visto la televisione delle soap opera vivendo circondato dai classici di filosofia, una volta venuto per caso in contatto con l’orribile elettrodomestico non poteva più separarsene, non riusciva a pensare che a quelle intricate telenovelas americane e tentava di capirne gli intrecci, di ipotizzarne gli sviluppi, in preda alla morbosità più casalinga.
Ecco, io non ho mai creduto che una cosa come la tv –quando fosse mischiata con molte altre e altra vita- potesse poi determinare davvero la vita di qualcuno. Capisco bene e mi rattrista tutto ciò che dalla tv non passa, tutto quello che non dice, quanto non informi, su quali inutilità sopravviva.
Veicolo di false rivelazioni, di piccole disonestà, complice di molte imprecisioni e troppi equivoci, strumento di strumentalizzazioni ma sempre mal usato. Più che convitato di pietra, vero e proprio ritratto di qualcuno che non esiste più: ecco, non è uno che arriva inaspettato all’ora di cena –la tv- ma piuttosto se ne sta lì apparentemente innocua, e anzi utile ad arricchire la casa, e che giorno dopo giorno si prende la tua vita con anima annessa e ti lascia solo l’involucro.
Quello che eri, dopo qualche anno, non te lo ricordi più, nemmeno ci pensi. Quello che sei si ferma a discutere, oggi, davanti a una scatola di design, con qualcuno che ci parla dentro ma che non può sentire ciò che hai da dire tu: lo strumento meno democratico che esista. Sembra che sia tu a decidere solo perché al limite puoi cambiare canale. Ma in verità non decidi nulla finchè la tieni accesa.
Lei esclude te, se c’è lei non ci sei tu. Ti ci abitui, ti giri verso il video come fosse un parente, un amico, il tuo stesso padre e lui non ti vede nemmeno. Ti occupa le ore libere, quelle che sembrano una parte residua della giornata e invece sono vita.
Dice Rilke: ‘Non dovete lasciarvi sviare nella vostra solitudine perché qualcosa dentro di voi desidera uscirne… La gente, con l’aiuto di convenzioni, ha risolto tutto in facilità e la facilità in più facile china; ma è chiaro che noi ci dobbiamo tenere al difficile; ogni cosa vivente ci si tiene’.
Forse, ho pensato, non vado mica a riprenderla quella lì, ormai che ci sono...
Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere
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