Musica e romanticismo, riflessione sociologica e aspra e dura realtà, il tutto condito con una buona dose di ironia e con l’occhio non proprio convenzionale di un John Turturro per la prima volta dietro la macchina da presa.
Acclamato in tutti i Festival a cui ha partecipato Romance&Cigarettes arriva così nei cinema Italiani con grande attesa e curiosità. Attesa per quello che è un film prodotto dai fratelli Cohen, registi/produttori-filosofi per eccellenza. Curiosità nel vedere per la prima volta Turturro, non originale e bizzarro caratterista sulla scena, ma a dirigerla in veste di regista.
La storia è quella della coppia media che dopo tanti anni di matrimonio si trova sull’orlo del divorzio. Lui, un James Gandolfini in piena crisi di mezza età si consola, non proprio convinto, con una rossa mozzafiato interpretata alla perfezione da Kate Winslet, tanto bella quanto volgare e sciattona, ma è il personaggio che glielo impone. Lei, Susan Sarandon, delusa della propria vita, intuisce la tresca e fa di tutto per averne le prove. Risultato, i due finiscono per vivere da separati in casa. Il tutto avviene nella più degradata periferia americana, dove il nucleo famigliare per quanto fragile e senza futuro risulta essere l’unico vero rifugio, l’unica via d’uscita.
Niente di nuovo direte voi, soprattutto se spettatori di quel genere di socio-cinema che da anni ci descrive la periferia dell’entroterra inglese, a partire da Full Monty per arrivare a Billy Elliott e altri. L’originalità del film sta quindi non tanto nella sceneggiatura e nel contesto i cui si realizza, quanto nella tipologia dei personaggi, vere e proprie caricature dei probabili alter-ego reali. Pensiamo a Kate Winslet commessa di intimo hard trasformata in puro oggetto del desiderio, o al James Gandolfini, grasso e ignorante padre di famiglia che canta, nel vero senso della parola, le sue ragioni. Tutto ciò scandito al ritmo di volta in volta rap o soul, delle sigarette accese e spente, interrotte dalle urla di Susan e dalle schitarrate del Tony Manero del quartiere…
Tutto ciò rende Romance&Cigarettes tanto ironico quanto efficace dal punto di vista comunicativo. Pure la svolta romantica del finale, e dal titolo non potevamo che aspettarcela, regge decisamente il gioco pur facendo perdere un po’ di mordente al film. Complimenti quindi a Turturro, che dai Cohen ha imparato bene la lezione, e complimenti all’intero cast che offre una prova forte e decisamente convincente, al punto che sullo schermo ci sembrava di vedere non uno, ma tanti John Turturro.
Amare l'arte è benessere
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