HOME 
CURA DEL CORPO - CURA DELLO SPIRITO - CURA DEL PIANETA - ALIMENTAZIONE - MODA - ESTETICA - VIAGGI - CORSI E SEMINARI - FIERE E CONGRESSI
 VIDEO 
L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
per Titolo/Descrizione/Autore Contenuto Articoli
Recensioni 


 
Pagina 1 di 1
SANGUE
TITOLO ORIGINALE: Sangue- la morte non esiste
REGIA: Libero De Rienzo
CON: Emanuela Barilozzi, Elio Germano, Luca Lionello, Libero De Rienzo
ITALIA 2005
DURATA: 104 min.
GENERE: drammatico
VOTO: 7

Azzurra De Paola

Stella (Emanuela Barilozzi) ha in tasca un biglietto d’aereo per fuggire da suo padre e dal dolore per la morte della madre. Iuri (Elio Germano), suo fratello, si chiude nei libri e cerca protezione nell’amore- impossibile- per Stella. Il ragazzo, ovviamente, non conosce le intenzioni della sorella e la ama di un amore infelice ed impossibile…

Lo scontro generazionale. I ventenni senza punti di riferimento. La paura. La caduta dall’innocenza. Il mondo degli adulti con cui dover far i conti. Un padre assente. Una madre morta troppo presto. Le vie di fuga. Le allucinazioni della mente. I virtuosismi musicali. Frenesia. Dissonanze. Asimmetrie. L’amore morboso. La gelosia. La paranoia. L’insofferenza all’autorità. Inseguimenti di polizia. Rave party. Spaccio di droga.

Nel primo lungometraggio di Libero De Rienzo c’è di tutto (non mancano neppure le citazioni di Luchino Visconti o di film come Una pallottola spuntata) e c’è in modo concitato, caotico, senza pause, senza cedimenti. Talvolta corre il rischio di cadere in taluni clichè, ma alla fine riesce ad evitarlo: abbiamo i ventenni, senza prospettiva, pieni di paure; lei, intelligente e drastica, lui, solitario ed intenso.

E mai titolo fu più appropriato: il legame di sangue che lega i due protagonisti nonché il sangue della vita che, indipendentemente dalla nostra volontà, scorre sotto pelle. Un film indipendente, che cerca di non cedere nei luoghi comuni. Delicato e ben diretto, senza finte trasgressioni.

Un amore impossibile, quello che lega Stella e Iuri, un amore a dispetto delle convenzioni, delle apparenze, dei tabù. Un amore nato per paura più che per ribellione. Ma che, tuttavia, è un problema. Tutta l’esistenza dei due protagonisti è dominata dalla paura: la paura di fuggire, la paura di restare, la paura di cedere, la paura di resistere. La paura di avere vent’anni e rischiare di non crescere mai oppure di crescere nel modo sbagliato.

La paura, la conosciamo tutti. E, ancora meglio, conosciamo la paura di avere vent’anni e non sapere che direzione prendere. Un proverbio cinese recita: è inutile avere i venti a favore se non si sa dove andare. E Stella, più di Iuri, se ne rende conto, persa nella sua fragile determinazione, nella sua dirompente malinconia e nella sua forza ambiziosa; Iuri, solitario, reale solo in quei mondi di fantasia che esistono nei libri in cui trascorre tutte le sue giornate, cerca di amarla perché solo quando è con lei trova una parvenza di equilibrio, uno spettro di serenità. Sei sconvolgente e definitiva le dice, piano. E, piano, lei scivola via.

Il passato, l’infanzia andata, l’innocenza persa, la vita consumata tra droga e sogni ad occhi aperti, tutto confluisce verso l’irrimediabile fine.



(04/05/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
  invia articolo per e-mail stampa l'articolo