HOME 
CURA DEL CORPO - CURA DELLO SPIRITO - CURA DEL PIANETA - ALIMENTAZIONE - MODA - ESTETICA - VIAGGI - CORSI E SEMINARI - FIERE E CONGRESSI
 VIDEO 
L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
per Titolo/Descrizione/Autore Contenuto Articoli
News e recensioni 


 
Pagina 1 di 1
IL BLUES DI MICK ABRAHAMS
Per il secondo appuntamento per la rassegna Folk Rock “Soffia nel Vento”, ospiti i membri originali dei JETHRO TULL con IAN ANDRESON, musicisti indissolubilmente legati al blues, che perpetuano nel tempo la tradizione del blues inglese. Giovedì 2 marzo.


Alla fine degli anni sessanta si assiste in Inghilterra alla nascita di un gruppo di chitarristi rock di formazione blues, tra cui Eric Clapton, Jimmy Page, Jeff Beck, Rory Gallagher, Peter Green e Mick Abrahams. A quel tempo l’abilità di Mick Abrahams alla chitarra era considerata al pari dei suoi contemporanei, ed ora, circa trent’anni dopo, egli suona meglio che mai.

Le radici della carriera musicale di Mick sono le stesse di tutti gli aspiranti chitarristi nella metà degli anni sessanta, e son fatte di gruppi di R&B quali The Hustlers, The Toggery Five, Screaming Lord Sutch, Neil Christian’s Crusaders (in sostituzione di Jimmy Page) e la sua band McGregor’s Engine. Alla fine del 1967 è uno dei fondatori dei Jethro Tull, band che già nel 1968 ha costruito una reputazione basata sulla chitarra blues di Mick e il flauto “selvaggio” di Ian Anderson. Il loro particolare gusto blues, jazz e rock lo ritroviamo nel primo album This Was, un successo immediato nel Regno Unito.

Ma le forti personalità creano a volte delle incompatibilità, e Abrahams decide di lasciare il gruppo nel 1968. Mentre i Tull intraprendono una nuova via lontana dal blues sotto la guida di Anderson, Mick forma la sua band Blodwyn Pig con un amico hippy reduce da un’esperienza buddista. I loro due album, Ahead Rings Out (1969) e Getting To This (1970), sono una piacevole amalgama di blues progressivo e di influenze jazz del sassofonista Jack Lancaster; entrambi gli album restano ai vertici delle classifiche del Regno Unito per molte settimane. Anche l’America accoglie favorevolmente la band nel corso di due tour.

A questo punto il destino sembra essere uno dei più rosei, ma le differenze musicali si fanno sentire e Mick lascia il suo stesso gruppo, che si scioglie essendogli venuta a mancare l’energia vitale. I primi anni settanta vedono Mick a Top Of The Pops e In Concert a Radio One con la Mick Abrahams Band, con due album rock basati su una fantastica chitarra (A Musical Evening With Mick Abrahams del 1971 e At Last del 1972). La band incontra un grande successo in tutta Europa ma le compagnie discografiche sono meno incoraggianti; dopo una breve riunione di Blodwyn Pig nel 1974, immortalata live da Radio One, un disilluso Mick Abrahams lascia il mondo della musica professionistica. Ora, nel nuovo millennio, il lavoro di incisione di Mick è più attivo che mai.

Dopo aver dedicato il resto degli anni settanta ad altre attività, apparendo solo occasionalmente in concerti benefici per ricordarci cosa fosse un grande chitarrista, Mick, persuaso dall’entusiastica risposta dei fans, decide di “resuscitare” Blodwyn Pig. Lontano dallo sfruttare le passate glorie, Mick ha dedicato gli anni novanta alla scrittura e all’incisione di nuovi brani, sia con Blodwyn Pig che da solo. Il disco All Said And Done (1991) comprende una selezione di nuove canzoni e di successi dal vivo, mentre Lies (1993) è una raccolta di brani d’autore. Il dinamismo della band in concerto è catturato nell’album live All Tore Down (1994); l’album solista Mick’s Back è caratterizzato da una musica blues elettrica e contiene quattro nuovi brani e diversi standard.

Nel frattempo ha partecipato come ospite in album di altri artisti, tra cui l’album tributo a Peter Green. Nel 1996 incide un rimarchevole disco (One) basato sulla chitarra acustica, accompagnata in quattro brani da mandolino, armonica e dal flauto dell’amico dei tempi di Jethro Tull, Ian Anderson. Il ritorno alla collaborazione con Anderson risale ai primi anni novanta con un paio di apparizioni “live” per i raduni dei fans, ed è continuata con la speciale apparizione di Mick in qualità di ospite ai concerti dei Jethro; anche Ian ha partecipato in qualità di ospite ad alcuni concerti dei “Blodwyn Pig”. Mick continua a produrre musica: See My Way dimostra ancora una volta la sua abilità musicale in vari generi; si avvale della collaborazione di artisti quali Elliott Randall, Dave Bronze, Geoff Whitehorn e Jim Rodford, per citarne solo alcuni. E’ questo forse il miglior album di Mick, che evidenzia in lui un nuovo interesse in qualità di produttore, ma che rimarca la sua dedizione alla scrittura e produzione di grande musica di influenza blues, country, rock e jazz. I fans hanno accolto il ritorno di Mick con grande entusiasmo.

DOVE E QUANDO
Giovedì 2 marzo
AUDITORIUM PIAZZA della LIBERTA’ a BERGAMO
APERTURA LOCALE: 20.30
INIZIO CONCERTO: 21:15
PREZZO BIGLIETTO: 10 euro
Per gli associati a Lab80 e possessori Giovanicard 8 €
Per tutti i concerti ingresso libero agli studenti fino alle Medie Superiori
Abbonamento 4 ingressi: 30 euro

PER INFO:
info@soffianelvento.it
info@frameevents.com



(24/02/2006)


Conoscere la forza della musica è benessere

  
  
 
  invia articolo per e-mail stampa l'articolo