L’inaugurazione del nuovo anno al Teatro dell’Opera vede due geni a confronto: Mozart, che celebra il 250° della nascita e Franco Zeffirelli, grandissimo autore di cinema, teatro di prosa e lirico. Zeffirelli ha creato per questa messinscena un impianto scenico fisso che si muove continuamente a scomparsa. Durante i bui che d’improvviso investono il pubblico, scompare tutto l’allestimento precedente per essere sostituito da un nuovo quadro scenico. Accade così per il fitto colonnato di una scena che, dopo il momento di buio, è sostituito dalla statua del Commendatore nel cimitero. Tutto questo macchinismo settecentesco è tipico di Zeffirelli che, in collegamento telefonico perché indisposto, ci spiega: ”Ho inventato una macchina che permette dei cambiamenti di scena rapidissimi in dodici quadri diversi per non far distrarre il pubblico, l’elemento cui è diretta l’intera rappresentazione.”
La storia di Don Giovanni è stata scritta per la prima volta da Molière nel 1665, Don Giovanni o il convitato di pietra, mentre nell’edizione dell’Opera è ripresa dal libretto di Lorenzo Da Ponte del 1787. In questa versione, da sempre rappresentativa dell’opera stessa, il grande seduttore è il campione di passioni che imprigionano l’uomo fino a sconfinare nel tragico, e la morte incornicia l’intera opera.
L’assassinio del Commendatore, la scena di fronte alla sua statua nel cimitero, la definitiva discesa negli inferi, sono il segno di una sfida al destino a cui Don Giovanni non rinuncia mai, nemmeno in punto di morte. Marco Vinco, giovane debuttante in questa parte, ci dice di lui: “Don Giovanni non conosce la paura e l’esitazione, è turbato solo per un attimo dall’assassinio del Commendatore, subito dopo cancella l’episodio e si convince di non averla dicendo “ho fermo il core in petto”.
Hubert Soudant, Maestro del Coro e Concertatore, ci parla invece della musica di Don Giovanni: “La musica, in quest’opera del periodo felice di Mozart, si sincronizza con ogni quadro scenico ed emotivo dei personaggi: distendendosi nei momenti di silenzio con il mi bemolle maggiore, acquistando brillantezza con il do maggiore”. Continua Soudant su Mozart: ”E’ stato l’unico compositore indipendente e solo, non come Salieri, a contratto presso la corte. Lui era legato alla richiesta dei committenti, ecco perché era sempre angosciato e non visse a lungo. Sebbene ineguagliabile dal punto di vista del talento, era un uomo fragile di costituzione.”
Altre due note particolari vanno alla debuttante Darina Takova nella parte di Donna Elvira ed al bravissimo Raul Gimenéz come Don Ottavio, all’Opera di recente con Il Barbiere di Siviglia (come Conte D’almaviva) di Rossini.
La Prima del 18 gennaio alle 20.30 sarà trasmessa in diretta su RAI Radio 3 ed in oltre trenta radio nazionali in tutto il mondo. In attesa il Covent Garden di Londra ed il Metropolitan di New York, dove Zeffirelli ha firmato l’opera nel 1990.
Gli intepreti di quest’edizione sono: Marco Vinco/Paolo Coni (Don Giovanni); Alessandro Guerzoni (Il Commendatore); Mariella Devia/Anna Rita Taliento (Donna Anna); Raul Gimenéz/Juan Francisco Gatell (Don Ottavio); Darina Takova/Rossella Ragatzu (Donna Elvira); Alessandro Corbelli/Alex Esposito (Leporello); Gianpiero Ruggeri/Gianluca Secci (Masetto); Laura Chierici/Alessandra Marianelli (Zerlina). Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro dell'Opera.
INFO
Teatro dell’Opera di Roma
Piazza Beniamino Gigli 7
Tel. 06-481601 Fax 06-4881253
Prima rappresentazione: mercoledì 18 gennaio ore 20.30
Repliche: giovedì 19 gennaio ore 20.30; venerdì 20 gennaio ore 20.30;
sabato 21 gennaio ore 18.00; domenica 22 gennaio ore 16.30; martedì 24 gennaio ore 20.30
Biglietti da € 17 a € 130 - CRAL, Associazioni culturali e aventi diritto (minimo 10 persone): riduzione 25%.
Anziani oltre i 65 anni, giovani fino a 25 anni e studenti 50%
Amare l'arte è benessere
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