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EMANUELE LUZZATI ALLA GALLERIA BABELE
A FIRENZE DAL 5 DICEMBRE

A Firenze apre “il fantastico mondo di Lele”. Di scena pastelli, collage, acqueforti, acquetinte, teatrini, cinema d’animazione e, per la prima volta, gli originali dell’ultima fatica: “Il Corsaro di Ventimiglia”.


Re e regine, principi e principesse, dame e corsari, damine e cicisbei, suore e frati, rosse cappuccetto e bianchi pulcinella, cenerentole e giocolieri, burattini e marionette, oceani e velieri, bimbette e bambini, italiane ad Algeri e gazze ladre. Un universo affollato e colorato, vitale e sorridente, luminoso e solare creato, con sublime mescolanza di tecniche realizzative trionfalmente anarchiche, da uno dei grandi dell’arte italiana: Emanuele Luzzati, illustratore, incisore, grafico, scenografo, costumista, scrittore, ceramista, decoratore, autore di cinema d’animazione e chi più ne ha….

Insomma “Il fantastico mondo di Lele”, l’esposizione che BABELE Boutique d’arte e libri dedica a partire da domenica 4 dicembre (inaugurazione ore 17.30, fino al 6 gennaio 2006) ad Emanuele Luzzati per celebrarne l’attività e chiudere così, insieme al Museo Correr di Venezia (Emanuele Luzzati, Il Milione di Marco Polo, 10 dicembre 2005-2 aprile 2006), il cerchio della produzione luzzatiana 2005.

In esposizione per la prima volta, infatti, anche le tavole originali dell’ultima fatica di Lele: “Il Corsaro di Ventimiglia”: una curiosa rivisitazione del “Corsaro Nero” di Emilio Salgari fatta da Claudio Nobbio che ricostruisce l’araldica del Conte Emilio da Ventimiglia, alias Corsaro Nero, e da David Riondino che, invece, riduce gli arrembaggi, gli amori, i duelli e i naufragi del romanzo in versione teatrale (Nuages, 2005).

Pastelli con collage dal tratto allegro, colorato a contrasti, spezzettato e ritmato, spesso volutamente naif, adatti tanto al pubblico infantile, che ne riconosce subito la comunanza di sentire e la giocosità di fondo (è dai Paladini di Francia, edito da Mursia nel 1960, che generazioni di piccoli, non solo italiani, crescono con gli occhi spalancati sulle sue pagine variopinte), quanto a quello adulto in grado di cogliere tutti i riferimenti culturali di questa scorribanda visiva su un “classico” letto (o ri-letto) con il senno di poi.

Un caleidoscopio di forme e di accesi cromatismi (capace di infondere in chi guarda meraviglia e vitalità, calore e allegria) che si ritrova in mostra anche negli originali del Peter Pan e Wendy di J. M. Barrie (Nuages, 2004) e nelle acqueforti e acquetinte (un carosello di figurette tipiche della poetica luzzatiana ispirate da maschere, fiabe come Pinocchio, Cenerentola e Cappuccetto Rosso e classici come il Candido e il Decamerone) che, in virtù di attente inserzioni di carte particolari tra lastra e stampa e di tanti altri piccoli interventi manuali, finiscono per diventare multipli-originali dove ogni copia è diversa da ogni altra.

In programma anche la proiezione a parete di tre film d’animazione realizzati con Giulio Gianini (i due dal 1973 fanno parte della prestigiosa Academy di Hollywood). Si tratta de La Gazza Ladra (nomination Oscar 1964), scatenata sarabanda visiva imbastita sulla sinfonia di Giocchino Rossini, di Pulcinella (nomination 1973), dolceamaro omaggio alla celebre maschera napoletana, a sua volta srotolato sulle note di un’altra sinfonia di Rossini (quella che apre il Turco in Italia) e de L’Italiana in Algeri (1968) anch’essa scandita dai vivaci ritmi rossiniani.

Un rapporto, quello con la musica, fondamentale tanto che è immancabilmente sulla colonna sonora che si costruiscono i disegni animati luzzatiani, sempre privi di dialogo. Anche l’animazione acquista e mantiene così una struttura del tutto musicale, fondendo assieme a meraviglia il suono e l’immagine e suggerendo nuove possibilità percettive: suoni in movimento, ritmi di segni, melodie di forme, armonie di colori.

In mostra anche un teatrino: collage, legni, pastelli e cartoni che sintetizzano in modo esemplare l’attività del Luzzati scenografo: un “mago” del teatro che ha affrontato di tutto (teatro di parola, teatro lirico, danza, televisione), lavorando con registi storici (Gassman, Galloni, de Bosio, Marcucci, Scaparro, Crivelli, Poli), ricevendo i principali riconoscimenti internazionali del settore e venendo omaggiato, ovunque nel mondo, da grandi mostre come Luzzati Scénographe organizzata nel 1993 al Beaubourg di Parigi dall’Unione dei Teatri d’Europa.

Opere da ammirare, ma anche da portare a casa, a mostra conclusa, con prezzi variabili: dai 100 euro delle serigrafie ai 250-400 delle acqueforti e acquetinte, dai 1000 ai 2400 euro per gli originali, fino ai 2800 del teatrino.

L’evento rimarca l’evoluzione naturalmente seguita da BABELE. Da libreria specializzata in edizioni esclusive, in cui la cura e l’amore per i particolari nonché le illustrazioni la fanno da padrone, a galleria predestinata alla comunicazione visiva: un centro in grado di polarizzare “autori” di libri d’artista, “operatori culturali” ed illustratori famosissimi, ma curiosamente poco rappresentati in Italia.

“Un’operazione culturale ambiziosa alla ricerca di bellezze segrete e giocolieri dell’estetica che vuole accostare noti come Luzzati a talenti stranieri ed ad artisti non ancora affermati o addirittura sconosciuti. Un progetto forse presuntuoso e anche un po’ visionario per una città come Firenze, bella ma culturalmente addormentata” spiegano Laura Accordi e Simonetta Zanuccoli, contitolari di BABELE.


IL FANTASTICO MONDO DI LELE
Personale di Emanuele Luzzati
5 dicembre 2005 – 6 gennaio 2006

Presso: BABELE Boutique d’arte e libri, Via delle Belle Donne 41r, Firenze
Cosa: Pastelli, collage, acqueforti, acquetinte, teatrini e cinema d’animazione e, mai esposte prima, le tavole de “Il Corsaro di Ventimiglia”
Orario: 10 – 19.30 dal lunedì alla domenica
Ingresso: libero

Inaugurazione: domenica 4 dicembre 2005, ore 17:30
Info: 055.283312, babelesnc@tin.it



(02/12/2005)


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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