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LA SONNAMBULA A ROMA. SOGNANDO BELLINI
La sonnambula, melodramma in due atti di Vincenzo Bellini, approda al Teatro dell’Opera di Roma da mercoledì 23 novembre alle 20.30 per chiudere la stagione 2005: la regia è curata da Pier Francesco Mestrini, dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera il Maestro Bruno Campanella.

Livia Bidoli

In questo nuovo allestimento di La sonnambula su libretto di Felice Romani, quello che s’intravede nella concezione scenografica è soprattutto l’aspetto onirico di questa produzione classica, come afferma più chiaramente il curatore delle scene e dei costumi Alfredo Troisi: “Bellini quando scrisse questo melodramma nel 1831 aveva in mente una fiaba: i veli che di tanto in tanto celano la scena agiscono come i drappi del sogno, atti ad indicare più che ad esplicitare i significati”.

La stessa storia ha una conclusione felice, da fiaba appunto e con un’agnizione salvifica: Amina (Cinzia Forte/Olga Maskarina), promessa di Elvino (Dimitry Korchak/Mario Zeffiri), è la figlia non riconosciuta del Conte Rodolfo (Vincenzo Capuano), e viene accusata ingiustamente di tradire Elvino proprio col padre, quando invece è il suo sonnambulismo a portarla nella stanza del Conte in piena notte.

Dopo vari vicissitudini, l’appello di tutto il paese in sua difesa, il riconoscimento ufficiale da parte del padre ed un angosciante passeggiata di lei sonnambula, Elvino si ricrede e finalmente la sposa.
Mario Zeffiri, nella parte di Elvino, ci spiega quale sia la visione dell’amore di Amina e perché incontra tante difficoltà: ”Amina ha una concezione pura dell’amore, in cui si imbatte il Conte stesso all’inizio tentando di sedurla, desistendo poi per uno strano istinto interno prima di commettere l’irreparabile. Elvino stesso, preda di una violenta gelosia, non le crede mentre lei è totalmente indifesa, essendo incapace di sentimenti negativi”.

Amina in quest’opera esprime quindi l’amore totalizzante, non solo per Elvino ma per chiunque entri in contatto con lei: dalla madre adottiva al Conte Rodolfo della cui paternità è all’oscuro, ed il canto che la contraddistingue esprime questa intensa profondità con cui vive l’amore.

La sonnambula è una capolavoro del belcanto, e tutti i personaggi hanno una statura molto ben delineata delle loro parti sebbene, come dice il regista Pier Francesco Maestrini: “l’unico personaggio vero è il Conte, tutti gli altri sono personaggi da fiaba”.

La prima volta al Teatro Costanzi venne presentata nel 1881 e al Teatro Reale dell’Opera nel 1928 diretta da Marinuzzi: quest’opera colpisce per la levità della sua musica e molti direttori sottolineano come gli strumenti siano inadeguati alle indicazioni di Bellini. Bruno Campanella, Maestro in questa edizione ci spiega: ”questa è l’unica opera frutto di una scommessa fra Bellini e Donizetti: Bellini cercò di avvicinarsi ai suoi toni, tenendo presente la potenza degli strumenti musicali di allora, piuttosto leggera rispetto a quelli di oggi. Per questo con gli attuali, il cui suono è poderoso, il “fortissimo” non può essere preso alla lettera, così come tutte le altre indicazioni devono essere in qualche modo stemperate nell’esecuzione”.

La prova generale di La sonnambula è dedicata a fini sociali: l’Associazione Messaggeri della pace promossa dalla Contessa Pinto, operativa prima in Sud America dal 1962 ed in Italia dal 1998, devolverà l’incasso per opere d’assistenza per bambini ed anziani, fra cui il Telefono Dorato per gli anziani soli, totalmente gratuito e contattabile al numero 800.22.22.24. Altre opere dirette all’assistenza operativa con visite domiciliari sono supportate con l’aiuto delle Suore dell’Ordine Sorelle della Croce.

Per la giornata del 25 novembre è stato indetto uno sciopero generale nazionale dello spettacolo: da Torino a Palermo in tutti i teatri verrà suonata una Messa da Requiem per ricordare il tragico stato economico in cui versa la cultura.

Gli intepreti di quest’edizione sono: Cinzia Forte/Olga Maskarina (Amina), Dimitry Korchak/Mario Zeffiri (Elvino), Sonia Caramella/Alessandra Canettieri (Teresa), Vincenzo Capuano (Rodolfo), Daniela Schillaci/Marie Igarashi (Lisa), Stefano Meo (Alessio), Oleg Nekhaev (Un notaio).

INFO
Teatro dell’Opera di Roma
Piazza Beniamino Gigli 7
Tel. 06-481601 Fax 06-4881253
Prima rappresentazione: mercoledì 23 novembre ore 20.30 (turno A)
Repliche: giovedì 24 ore 16.00 (scuole); venerdì 25 ore 20.30 (turno B);
sabato 26 ore 18.00 (turno D); domenica 27 ore 16.30 (turno E);
martedì 29 ore 20.30 (turno C); mercoledì 30 novembre (fuori abb.);
Biglietti da 17 a 130 euro - CRAL, Associazioni culturali e aventi diritto (minimo 10 persone): riduzione 25%. .Anziani oltre i 65 anni , giovani fino a 25 anni e studenti 50%.



(18/11/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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