Accanto alla Bibbia e in particolare alla Torah (il Pentateuco), suo nucleo essenziale, il Talmud (che significa insegnamento) è il grande libro sacro dell'ebraismo, quello che lo caratterizza in maniera più esclusiva. Mentre la Bibbia ebraica, infatti, è accettata da tutte le confessioni cristiane come Antico Testamento, il Talmud è riconosciuto solo dall'ebraismo e da esso considerato come "Torah orale", rivelata sul Sinai a Mosè allo stesso titolo di quella scritta.
La "Torah orale", secondo la tradizione ebraica, codificata all'interno dello stesso Talmud, sarebbe stata mantenuta per trasmissione diretta dai tempi di Mosè a quelli della conquista romana, con la proibizione di "chiuderla" e fissarla in un testo, e solamente allora, quando la distruzione del Secondo Tempio minacciava di far sparire le basi religiose di Israele, sarebbe stata compilata per iscritto, con un atto rivoluzionario che in un certo senso ha rifondato l'ebraismo come lo conosciamo ora".
Bastano queste poche notizie essenziali che Ugo Volli riporta in appendice per farci capire l'importanza fondamentale che ha sempre rivestito e ancora riveste il Talmud nella cultura e nell'identità ebraica. Come introduzione e invito allo studio di questo testo si svolsero nel 2000 a Bologna sei lezioni magistrali del grande scrittore ebreo Elie Wiesel, che sono poi diventate un testo pubblicato da Bompiani e da poco riproposto in edizione economica: Sei riflessioni sul Talmud ( traduzione di Valentina Pisanty, Cristina Demaria e Ifat Nesher).
In queste sei riflessioni Wiesel apre il lettore alla scoperta di un pensiero religioso che, come afferma nell'avvertenza Umberto Eco, curatore degli incontri di Bologna, "non è una teologia organizzata in enunciazioni e definizioni, ma il racconto di una serie di racconti, una interrogazione multipla e continua senza autorità che prevalgono in modo definitivo, una celebrazione dell'interpretazione".
E infatti le pagine di Wiesel sono continuamente attraversate da dei racconti e dalle interpretazioni, comprese ovviamente quelle dello stesso Wiesel, che questi racconti fanno nascere in chi li ascolta. Esempio emblematico sono le due storie che sono al centro delle prime lezioni: quella di Abramo e del sacrificio di suo figlio Isacco, e quella di Giobbe e del suo tormentato rapporto con Dio.
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