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CAUSA ET RATIO. VIOLENZA DELLA FORMA E MISTERO DEI SEGNI
Elisabetta Diamanti presenta 24 incisioni calcografiche eseguite nel "Centrum voor Grafick Frans Masereel" a Kasterlee in Belgio e nel suo studio romano. Violenza della forma e mistero dei segni. A Roma, fino al 29 ottobre.

Claudia Bruno

L’impatto con l’arte di Elisabetta Diamanti è simile al riaffiorare nella memoria di qualcosa che conosciamo, ma che non siamo stati capaci di vedere quando ci è passato davanti. Una sorta di emulsione, che si porta dietro la rivelazione tipica della fotografia e il manifestarsi del segno grafico in tutta la sua essenza.

Quello che le opere mostrate nell’esposizione romana raccontano, è una ‘vivisezione’ della realtà, immortalata nel suo scorrere veloce, bloccata per sempre in qualcosa di simile ad un’istantanea. La passione dell’artista per le strutture ridotte ai minimi termini, si unisce al poter vedere quello che occhi normali non sanno. Nelle calcografie di Elisabetta, non sono i segni grafici gli unici protagonisti, ma quel qualcosa che non si vede, il segreto taciuto, l’unico narratore di una dimensione prettamente interiore.

Ecco allora che l’insetto diventa universo di forme da scoprire, da lasciar accadere. Causa et Ratio. Gli addomi, i cocoon graffiati in bianco e nero spiazzano per la dimensione di fiaba che avvolge la loro rappresentazione scientifica. Il reale si racconta senza fronzoli, sviscerando una passione smodata per la morfologia di ogni cosa. Che poi un pistillo, uno stame, un equisaetum siano il pretesto per smascherare strati reconditi di una personalità, è un altro conto. Ciò che emerge è in ogni angolo la capacità di lasciarsi stupire dai particolari prima ancora di stupire l’osservatore finale. Capacità sottolineata anche due anni fa, da un entomologo, presentatore dell’esposizione ‘Substantia rerum’ che la Diamanti ha tenuto presso il Museo Civico di Zoologia di Roma.

Un’arte rivoluzionaria, dunque, sia nella scelta dei soggetti, sia nel ruolo narrativo delle tecniche utilizzate. Ma alla violenza delle forme, stavolta, subentra il fascino del colore, di terre mai banali, che ammaliano lo spirito nel desiderio di nutrirsi ancora. E’ il caso di ‘Carborundum’ e ‘Carborundum II’, rispettivamente a due e a quattro battute. Qui il tempo sembra essere scandito nei frammenti decadenti di pistillo, accanto al rosso di un sangue quasi femminile, che come le stagioni, ciclicamente ritorna.

Dove e quando
Associazione culturale ‘Massenzio Arte’
Via del Commercio, 12 – Roma
21-29 ottobre
dalle17 alle 20, tutti i giorni escluso martedì e domenica
Ingresso libero

Info: +39 065745955 - massenzioarte@tiscali.it




(24/10/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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