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L’ORO DEL RENO: IL BIG BANG DI WAGNER. AL TEATRO DELL'OPERA DI ROMA
Das Rheingold (L’Oro del Reno) ultimato da Richard Wagner fra 1853 e ‘54, é il primo capitolo di quell’opera d’arte dell’avvenire che forma la tetralogia completa di L’Anello dei Nibelunghi, terminata circa vent’anni dopo, nel 1874, e con un’interruzione dalla stesura di ben dodici anni. L’Oro del Reno è il preludio al Crepuscolo degli Dei (Die Götterdämmerung), composto da La Walchiria, Sigfrido, e l’omonimo Crepuscolo degli Dei.

Livia Bidoli

Il primo dei Musikdrama>, secondo le intenzioni di Wagner un’opera in cui la musica, il recitato ed il cantato si muovono sinergicamente insieme, andrà in scena> a partire dal 18 ottobre alle ore 20.30 al Teatro dell’Opera, in un nuovo allestimento in lingua originale con i sovratitoli in italiano.

Il regista, scenografo e costumista è Pier’Alli, autore nel’92 di un’originale edizione dell’Anello a Bologna. L’idea centrale intorno a cui gioca la rappresentazione di Pier’Alli è il vortice della prima scena, che sviluppa l’aspetto più genealogico dell’opera, quello della creazione del mondo. Le immagini digitali proiettate su uno schermo di tulle aiutano lo spettatore a compenetrare il mistero di questa nascita del mondo ante-litteram discesa dal carme nordico dell’Edda, elevando il mito delle divinità germaniche a dramma cosmico.

Il direttore d’orchestra è Will Humburg che, con le sue tube tedesche e l’orchestra del Teatro dell’Opera, ci accompagna verso il cuore della tragedia che racchiude una domanda sull’identità dell’uomo e dello stesso Wagner, spesso in dubbio sull’identità di suo padre.

In questo senso Wotan, il Giove germanico, traduce propriamente la figura paterna secondo una lettura psicoanalitica, che punisce adulterio e incesto, mettendo al riparo dal dubbio. La lotta dei giganti Fasolt e Fafner per l’oro, come anche per il re Alberich, è piuttosto lo specchio dei conflitti per il potere procurato da un anello che in cambio del dominio del mondo fa rinunciare all’amore.

Il parallelo con Il Signore degli Anelli è molto forte, difatti John R. R. Tolkien per scrivere il suo capolavoro si è ispirato agli stessi miti nordici e lui stesso era un medievalista e filologo. La differenza risiede nella concezione: quella su cui fa perno Wagner preannuncia la psicoanalisi, nata proprio alla fine dell’’800, e analizza, attraverso i simboli, quelli che Jung di lì a poco chiamerà archetipi; Tolkien invece conserva un tratto centrale favolistico e naïve che Wagner strumentalizza ai fini dell’esposizione “tragica”, convertendola in una visionarietà quasi onirica, e ripresa pienamente dallo spettacolo di Pier’Alli.

Con l’entrata in campo di Loge, il dio del fuoco, si sente per la prima volta il tema delle Norne, che fa presagire il Crepuscolo degli Dei nella IV scena, mostrando quanto il ripetersi di un tema musicale, un Leitmotiv appunto, possa fungere da impalcatura all’intera tetralogia, sostanziandola con questi motivi ricorrenti che ne narrano l’intera storia dall’inizio. Il Leitmotiv riproduce infatti la circolarità dell’opera e, secondo le parole di Pier’Alli “l’evolversi in una grande spirale racconta con compiutezza la continua rotazione delle cose partendo dalla matrice del mondo”.

Il direttore Humburg, subentrato a Sinopoli nel 2000 proprio per dirigere il Siegfried ed il Götterdämmerung sempre al Teatro dell’Opera, rammenta con l’intensità e la potenza della musica “nuova” di Wagner, questo ripetersi circolare e con la promessa del Direttore dell’Opera Mauro Trombetta di rappresentare, anno per anno, l’intera tetralogia.

Gli intepreti di quest’edizione sono: Ralf Lukas (Wotan), Filippo Bettoschi (Donner), Cesare Ruta (Froh), Christian Franz (Loge), Hartmut Welker (Alberich), Peter Keller (Mime), Johann Tilli (Fasolt), Philip Kang (Fafner), Katja Litting (Fricka), Elisabete Matos (Freia), Hanna Schwarz (Erda), Rosa Ricciotti (Woglinde), Sonia Caramella (Wellgunde) e Antonella Trevisan (Flosshilde).

Per compiutezza vorrei dare una notizia invece molto triste da parte dei Lavoratori dello Spettacolo della FIALS-CISALS che, oltreché danneggiati gravemente dai tagli del 35% sugli stanziamenti a favore della Cultura contenuti nella Finanziaria 2006, sottolineano con rammarico l’operato dei Sovrintendenti delle Fondazioni Lirico Sinfoniche dell’ANFOLS che hanno disdetto circa 6000 contratti CCNL.



INFO
Teatro dell’Opera di Roma
Prima rappresentazione:
mercoledì 18 ottobre ore 20.30 (turno A)
giovedì 20 ottobre ore (turno B)
venerdì 21 ottobre ore 20.30 (fuori abb.)
sabato 22 ottobre ore 18.00 (turno D)
domenica 23 ottobre ore 17.00 (turno E)
martedì 25 ottobre ore 20.30 (turno C)
biglietti da 17 a 130 euro
Piazza Beniamino Gigli 7
Tel. 06-481601
Fax 06-4881253



(14/10/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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