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BODY ATTACK: UNA DANZA PER LA BIENNALE
A Venezia, fino al 2 Luglio, si svolge il 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea nell’ambito della Biennale. Questa volta a stupirci saranno le coreografie di Ismael Ivo.

Francesca Giomo

Al centro dell’evento veneziano c’è il corpo, dal culto per la sua perfezione, alla sua funzione di arma, seducente e distruttiva. Amore e morte si manifestano circolarmente attraverso l’apparire e l‘annullarsi della materia che incarna l’anima. E’ così che il coreografo afro - brasiliano Ismael Ivo, nonché direttore della III Edizione del Festival di Danza Contemporanea, vuole aprire e chiudere il discorso, ovvero con la presenza costante di questa entità ancora tutta, nel suo mistero fondamentale, da esperire.

Il corpo, nella poetica di Ivo, diventa testimone diretto della presenza di matrici storiche, socio – politiche, estetiche, erotiche e spirituali che percorrono e caratterizzano il tempo della vita degli uomini. Così, il coreografo ha deciso di elargire a questa metamorfica divinità un accattivante tributo attraverso la sua arte, la danza, il luogo di elezione del gesto che diventa altro in ogni istante, in un continuo generarsi di forme.

Body Attack è il titolo dato al Festival di quest’anno, un incessante susseguirsi di spettacolari performance che vanno dai riti tribali all’arte d’avanguardia, dall’Africa alle Americhe, dall’Europa alle civiltà Islamiche.

Sono 14 le compagnie, e molte in prima mondiale, provenienti dalla Costa d'Avorio, Cuba, Iran, Canada, Italia, Brasile, Cile, Cina, Giappone, Germania, Stati Uniti, che si alterneranno negli spazi del Teatro Piccolo Arsenale, del Teatro alle Tese, del Teatro Malibran e del Teatro La Fenice.

Il 12 giugno, Ivo propone in anteprima assoluta la coreografia di Erendira, ispirato alla scrittura magico - surreale di Gabriel Garcia Marquez,esplosiva performance dei nuovi territori interetnici della danza. In contemporanea, sul tema, si inaugura la mostra del fotografo tedesco Dieter Blum, KörperKatedralen, in programma lungo tutto l'arco del festival.



(09/06/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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