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GRILLO CANTA LA MORTE DELLA TV
Qualche giorno fa, durante un convegno dedicato ai giovani e all’informazione organizzato a Bagnaia (Siena), il “Grillo parlante” non ha esitato a scuotere le coscienze, urlando dal basso alcune verità…

Claudia Bruno

“Si tratta di decidere se restarsene seduti su una poltrona a lasciarsi buttare addosso chili di m…a, o piuttosto sedersi davanti a un computer per andare a cercarsela, l’informazione”. E’ esploso così, con la satirica cadenza genovese, Beppe Grillo uno dei tanti spettatori invitati al convegno "Crescere tra le righe", dedicato a informazione e televisione e tenutosi a La Bagnaia in Toscana il 13 maggio scorso.

L’incontro, promosso dall' Osservatorio Permanente Giovani-Editori e ribattezzato da Grillo “Crescere tra le rughe: la morte dell’informazione”, si sarebbe proposto di capire come i giornali quotidiani e gli altri mezzi di informazione possano contribuire a far crescere le nuove generazioni e formare le classi dirigenti del futuro. Dando voce a quel milione di giovani che partecipano al progetto "Il Quotidiano in classe", il convegno sarebbe stato così un’occasione di dialogo tra chi i giornali li fa, e chi vorrebbe leggerli.

Ma a quanto pare, la credibilità dell’iniziativa ha rasentato l’incredibile. Mentana nelle vesti di moderatore, poi sul palco Flavio Cattaneo (direttore generale della Rai), Fedele Confalonieri (presidente di Mediaset) e Maurizio Gasparri (ex ministro delle Comunicazioni). I più noti motori della televisione commerciale che parlano di informazione, etica, pluralismo.

“Le cause del degrado dell’informazione in Italia sono diverse – scrive Grillo nel suo Blog - ma la prima è l’asservimento dell’informazione al business, al marketing, alla pubblicità e alle aziende. Ora i principali beneficiari di questo asservimento sono qui a parlare di etica…” . E infatti non resiste, si alza, coinvolge il pubblico di giovani nel disordine e tra gli applausi, li incita a non lasciarsi catturare da simili messinscene offensive per l’ipocrisia che comportano se condotte dai venditori per eccellenza della tv italiana.

“Due giorni fa – continua Grillo - la Freedom House, la casa della libertà, quella vera, ci ha declassato al 77esimo posto come libertà di stampa, insieme alla Bolivia e alle Filippine. In Italia ci sono 740 tv che vendono qualcosa, non esiste una televisione alternativa a quella commerciale!”.

E dopo che l’amministratore delegato di Sky, Tom Mockridge, si dichiara contrario ai contributi del governo per il decoder del digitale terrestre, Grillo grida ancora che la tv è finita, che in rete è tutto gratis e il digitale terrestre “serve solo a vendervi per 3 euro una partita di calcio e il calcio, andrebbe cominciato a odiare”.

Non la prima volta, questa, in cui il comico-critico genovese dice la sua a proposito della morte di una tv venduta, a favore delle nuove tecnologie, Web in particolare, che permettono ricerca, acquisizione e pluralismo di informazione autentica, restituendo al tanto abusato termine “interattività” il significato che più gli appartiene, lontano dal tenere in mano semplicemente un telecomando. La Rete verrebbe così a configurarsi come unica ancora di salvezza, in quanto media non mediato dai media.

Non a caso da circa due mesi è stato aperto un vero e proprio Blog, sul quale Grillo scrive quotidianamente di questioni nazionali e internazionali cestinate dagli organi d’informazione ufficiali, aprendo dibattiti seguitissimi dai lettori-scrittori che numerosi rispondono.

La funzione sociale della tv sarebbe dunque finita? L’ultimo ostacolo da superare sembrerebbe quello di una Telecom italiana monopolista che ci “separa dalla conoscenza” con costi di connessione troppo elevati.



(16/05/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Capire, criticare, divertirsi, non assuefarsi è benessere

  
  
 
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