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VIAGGIO NELL’ANIMA DI UN SERIAL KILLER
La Compagnia Teatrale AlphaDrama presenta Lo strano caso del dott. Jekyll e del sig. Hyde, spettacolo liberamente tratto dal romanzo di R. L. Stevenson, tradotto, adattato e diretto da Daniela Ariano, musiche originali di Marcello Appignani. Dal 29 aprile all’1 maggio al Teatro della Forma, Roma.

Comunicato stampa

Quando la fantasia di Stevenson partorì il folle dottor Jekyll Cesare, Lombroso aveva già posto le basi dell'antropologia criminale, il naturalista Charles Robert Darwin aveva divulgato le sue teorie evoluzionistiche e gli studi sulla psiche avanzavano a passi di gigante sfociando, nell'ultimo ventennio dell'Ottocento, nella nascita della psicanalisi.

Intanto l'Inghilterra conosceva la stagione d'oro del colonialismo, i fasti e i contrasti del lungo regno della regina Vittoria e presto sarebbe stata colpita dalla serie di efferati delitti di Jack lo Squartatore. Ma chi è davvero Jekyll / Hyde? Un folle, un maniaco, un infelice?

Secondo le più moderne teorie il dottor Jekyll sarebbe affetto da quella che alcuni criminologi individuano come Serial Killer Syndrome, ossia una vera e propria malattia che spinge un individuo a compiere delitti per appagare il proprio piacere personale e che finisce per coinvolgerlo come una droga in una spirale infinita di assassini.

Inoltre, secondo alcuni studi, molti di questi soggetti sarebbero affetti da un disturbo di personalità multipla che compare in momenti casuali della loro vita. Risulta ben chiaro quindi che questo classico del horror è prima di tutto un viaggio nell'anima di un uomo che vive sulla propria pelle la trasformazione in mostro. Mostro non sul piano fisico (Hyde non è la creatura deforme che tanta tradizione cinematografica ha sbattuto sugli schermi fin dall'era del muto) ma mostro sul piano morale. Secondo la versione di uno dei testimoni oculari egli “…è come se fosse palesemente anormale e tuttavia non si riuscisse a cogliere in lui nulla al di fuori dell'ordinario…” e pare di ascoltare i testimoni di tanti processi moderni in cui vicini, parenti o colleghi di “assassini seriali” cadono dalle nuvole rendendosi conto di aver vissuto, dormito e lavorato per anni accanto a un mostro. Ma se Hyde è sempre Jekyll egli nasce da sé stesso come una Eva dalla costola di Adamo, il Male che s'incarna sulla terra portando l'uomo Jekyll alla rovina.

Come fece Adamo gustando il pomo, all'inizio Jekyll gode a vedere il suo alter ego aggirarsi tra le nebbie londinesi portando a termine misfatti che sono soltanto suoi. Perché, se Hyde è male allo stato puro, Jekyll non è l'agnello sacrificale della storia ma è egli stesso vittima e carnefice e fa di questa ambiguità il suo vessillo. Un'ambiguità che si respira fin dall'inizio e che porta Utterson, l'amico fidato, a equivocare il rapporto tra Jekyll e Hyde. Del resto ambigui sono anche tutti coloro che circondano lo stimato dottore, manichini di un mondo di cartone chiusi in un guscio impenetrabile oltre il quale si apre un abisso di pulsioni e di segreti inconfessabili da cui nessuno è esente, cominciando dal serioso Utterson e finendo all'irreprensibile deputato, l'ultima illustre vittima di Hyde che lo condurrà alla rovina. Dunque mostri anche loro, creati da una società ipocrita e bacchettona che, alla fine, è l'unica vera vittima di Stevenson.

Lo spettacolo andrà in scena il 29 e 30 aprile alle ore 21 e il 1 maggio alle ore 18.30 presso il Teatro della Forma: Viale della Primavera n° 317 - Roma. Ingresso: 10 €.

Informazioni e prenotazioni: 06.97612703.



(21/04/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


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