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TERRA FUTURA: UNA NUOVA GESTIONE DEI BENI COMUNI
A Firenze, presso la Fortezza da Basso, dall'8 al 10 Aprile, si terrà la mostra - convegno Terra Futura nella sua 2a edizione. Un evento internazionale delle buone pratiche di sostenibilità per cambiare le regole del gioco...a partire dalla gestione dei “beni comuni”.

Comunicato stampa

È sotto gli occhi di tutti oggi: se si vuol garantire un futuro alla terra, è necessario cambiare le regole del gioco a tutti i livelli.
Di questo si parlerà e si farà esperienza alla seconda edizione di Terra Futura, mostra convegno internazionale sulle buone pratiche di sostenibilità che si terrà a Firenze, alla Fortezza da Basso, dall’8 al 10 aprile 2005.

La manifestazione intende focalizzare l’attenzione su tutte quelle esperienze che nei diversi settori della società civile, del mondo economico e delle pubbliche amministrazioni evidenziano quanto sia crescente il numero di persone e organizzazioni che rispondono, in modo concreto, alle sfide della globalizzazione sempre più spinta. Gli obbiettivi: far conoscere, far sperimentare e diffondere le “buone pratiche” di sostenibilità sul fronte economico, sociale, ambientale. Terra Futura raccoglie la generosa eredità della prima edizione (2004): oltre 50 appuntamenti culturali, 400 relatori presenti, più di 250 espositori, 35.000 visitatori.

Quest’anno sulla scia dei dibattiti affrontati alla quinta edizione del World Social Forum di Porto Alegre, Terra Futura propone come filo conduttore tra eventi, convegni, esposizioni la riscoperta dei beni comuni. Da quando il premio Nobel Paul A.Samuelson ha introdotto a metà del Novecento la definizione di “beni comuni”, con il principio della non-rivalità e non-esclusività, si è aperto un dibattito intenso sulla loro gestione, sul ruolo dei “beni comuni globali”, come sicurezza, aria, acqua. «Per beni comuni si intende anche pace, dignità della persona, rispetto dei diritti…» spiega Ugo Biggeri, Presidente della Fondazione Responsabilità Etica, «Terra Futura riprenderà questo dibattito con particolare attenzione alle pratiche e alle esperienze pubbliche e private che oggi stanno già operando per rigenerare e arricchire i beni comuni.»
Oltre all’intenso calendario culturale (convegni, tavole rotonde, dibattiti, workshop…) sarà allestita una vasta area espositiva per far conoscere da vicino le tante realtà e i progetti che cercano di realizzare le buone pratiche di sostenibilità attraverso esperienze di finanza etica, consumo critico, responsabilità sociale e di impresa, partecipazione democratica, diritti delle persone e dei popoli, turismo sostenibile, tutela dell’ambiente, utilizzo intelligente di fonti naturali, costruzione di relazioni, di reti e di politiche che consentano di ridurre le disparità economiche e sociali…
In mostra imprese, associazioni e realtà del non profit, istituzioni, enti locali e territoriali…


  
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