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CIOCCOLATO MON AMOUR!
Chiunque abbia troppo accostato alle labbra il calice della voluttà;
chiunque abbia occupato nel lavoro gran parte del tempo destinato al sonno; chiunque, essendo uomo intelligente, si sente momentaneamente svanito;...tutti costoro si prendano un buon mezzo litro di cioccolata ambrata...

Anthelme Brillat – Savarin (1755-1826)

Giacinta d'Agostino

Un cioccolatino al giorno
Il cioccolato è un alimento ricco di ferro, magnesio, fosforo, potassio, calcio. E zuccheri, facilmente assimilabili. Molto calorico (dalle 515 Kcal all’etto del cioccolato fondente alle 545 Kcal di quello al latte), ma altrettanto digeribile. Il 65% degli acidi grassi che presenta hanno persino un’azione metabolica positiva. Uno studio ha anche dimostrato che sia la polvere di cacao, sia il cioccolato fondente, se non si esagera con la quantità, possono ridurre del 10% il tasso di colesterolo nel sangue. Nella cioccolata sono stati individuati ben due componenti capaci di ritardare la dissoluzione della serotonina, prolungando le sensazioni piacevoli che derivano dalla sua produzione naturale nel nostro organismo.

Il Gianduiotto
A Torino, durante il Carnevale del 1867, nasce il Gianduiotto, cioccolatino che prende il nome dalla tipica maschera torinese, Gianduia. A differenza di altri, il Gianduiotto non nasce senza incarto, ma “vestito”, cioè protetto e impreziosito da stagnole dorate, argentate, damascate: una vera e propria novità nell’Ottocento. Da allora, nonostante il mutare di gusti e mode, il Gianduiotto mantiene le sue caratteristiche.

Il Toblerone
Chi non ha deliziato il proprio palato, e l’animo, addentando una stecca di Toblerone? L’inconfondibile forma triangolare e la miscela sapiente di cioccolato al latte, nocciole, miele e zucchero si debbono all’inventiva di Jean Tobler. Lo svizzero, alla fine dell’Ottocento, rendendosi conto dell’enorme richiesta di cioccolato, fondò una sua fabbrica e pochi anni dopo, il figlio Theodor ed il nipote Emil Baumann, crearono il Toblerone, brevettandone composizione, forma e confezione. Una fabbrica di cioccolato che ha annoverato tra i suoi impiegati – se pur per un breve periodo – Albert Einstein.

Prima furono “cazzotti”
Nel 1922, anno della loro apparizione sul mercato, i famossissimi “baci” non avevano questo nome, ma “cazzotti” per il richiamo della loro forma alla mano chiusa con la nocca (la nocciola) in evidenza. Una denominazione che mal si accoppiava con il desiderio di esprimere dolcezza e amore, così Giovanni Buitoni ribattezzò il cioccolatino in Bacio. La creazione del cioccolatino, secondo la leggenda, si deve a Luisa Spagnoli che, per recuperare le briciole di nocciola residue d’altre lavorazioni, inventò l’impasto morbido. A proposto di leggende, il nome Luisa, con cui si indica la classica tavoletta di cioccolata, sembra proprio essere dedicato a lei, a Luisa Spagnoli la stessa che a Perugia nel 1928 fondava una linea di prodotti realizzati con lana d’angora, oggi una delle case di moda italiane più accreditate.


(11/02/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere cosa mangi è benessere

  
  
 
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