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MOSAICI BIZANTINI PER CAMILLO BONA
Un forte richiamo all’India nelle linee drappeggiate e nelle splendide gonne, che a volte diventano quasi sari della nuova collezione di Camillo Bona che festeggia dieci anni di presenza nell’Alta Moda Italiana.

Sabina Galandrini

Camillo Bona con la presentazione della collezione P/E 2005 festeggia dieci anni di presenza nel calendario dell’Alta Moda Italiana.
Le prime dieci creazioni che sfileranno sul palco della sala Sinopolidell’ Auditorium rappresentano le tappe più importanti del percorso creativo di Camillo Bona, mettono in evidenza tutte le lavorazioni, la sperimentazione dei tessuti, l’originalità dei ricami, la cura maniacale di ogni dettaglio, che hanno caratterizzato ogni collezione da lui presentata nel corso di questo decennio.

Ecco che appare l’abito ispirato agli anni ’30, color carne, interamente ricamato a mano con cristalli e perle; l’abito “Almodovar”, realizzato con migliaia di budellini di organza nera; quello mosaico, ispirato ai mosaici Bizantini e realizzato con una tecnica inventata dallo stilista: piccole tessere di tessuto di seta compongono i disegni dei mosaici; va dal blu notte all’azzurro l’abito dedicato al mare, realizzato con piccole rouches di georgette di seta pura; dal color carne al sabbia l’abito di georgette lavorata all’uncinetto; il cappotto patchwork rievoca le atmosfere degli anni ’20, in velluto e raso di seta, color ruggine con sfumature che vanno dal mattone all’arancio; ispirato ai capolavori del Caravaggio l’abito scultura color vinaccio intenso con applicazioni di tessuto a rilievo che riproducono foglie e uva; di ispirazione barocca il candido abito bianco, lavorato a nervature sottilissime; ispirato all’ottocento l’abito di lino bianco impreziosito da centinaia di rose, applicate a rilievo, di colore fucsia, verde e senape; migliaia di sottilissimi budellini di chiffon compongono i disegni dell’abito di lino color carne che ricordano i palazzi progettati da Gaudì.

A completare questo quadro magico dieci parure della gioielleria più antica di Roma, “Ansuini”, fondata nel 1860 con sede a Palazzo Massimo, che vanta da sempre fra la sua clientela personaggi famosi dell’industria, dello spettacolo e della politica.
Le parure, create appositamente per l’occasione da Giuliano Ansuini, sono un trionfo di brillanti, smeraldi, turchesi, coralli, perle e topazi di inestimabile valore.

Nella nuova collezione di Camillo Bona si respirerà un’atmosfera anni ’50, ci colpiranno sicuramente le proporzioni delle giacche, l’eleganza dei soprabiti e dei tubini realizzati con pregiati pizzi, spesso sovrapposti tra loro, che seguono i rigidi canoni dell’ Haute Couture; i corpini dalla linea essenziale, caratteristica creativa dello stilista, sono abbinati a voluminose gonne a ruota intera.

I ricami, realizzati sulle giacche e sulle gonne, sono ispirati ai suggestivi disegni dei pavimenti in marmo del mausoleo indiano “I’Timad Ud-Daulah”, che appartiene all’ impero “Moghul” iniziato nel 1526 e conclusosi nel 1858 con la repressione degli inglesi e l’incoronazione, con il titolo di imperatrice delle Indie, della regina Vittoria.

La contaminazione indiana viene riproposta in alcuni abiti dalla linea drappeggiata e nelle splendide gonne che a volte diventano quasi sari. Colori che variano nelle tonalità del sabbia, bianco, beige e il rosso rubino e tessuti in lana leggerissima per il giorno e impalpabili sete, georgette e jersey di seta pura per la sera.


(28/01/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


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