L’Osservatorio prezzi del Governo ha registrato dal campo alla tavola, nella seconda settimana di gennaio, un aumento medio dei prezzi degli ortaggi del 211%. Come difendersi da tali aumenti ed acquistare, comunque, prodotti di qualità? La Coldiretti suggerisce alcune prassi da seguire. Verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, preferire le produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza, privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati e nei punti vendita specializzati dove è più facile individuare l'origine e la genuinità dei prodotti.
Per evitare l’eccessiva moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola che rischiano di spingere i consumatori a rinunciare agli acquisti con una grave crisi per il settore servono più controlli sui margini commerciali tra produzione e consumo, così come si è disposto in Francia, dove il Senato ha approvato un dispositivo di regolazione dei prezzi di frutta e verdura applicabile nei periodi di crisi.
Questo strumento di gestione delle crisi è basato – spiega la Coldiretti - su un coefficiente moltiplicatore tra il prezzo di acquisto e quello di vendita; dovrebbe permettere di correggere le frenate dei consumi legate ai prezzi che al dettaglio sono giudicati eccessivi rispetto ai prezzi alla produzione e facilitare la trasmissione al dettaglio dei ribassi dei prezzi alla produzione.
In un Paese come l'Italia che ha la leadership europea nella produzione di frutta e verdura, bisogna favorire una ripresa dei consumi e consentire a tutti i cittadini di approfittare delle proprietà di prodotti indispensabili per la salute e per questo vanno anche incoraggiati accordi per favorire i consumi di alimenti sani nei posti pubblici: dalle scuole agli ospedali, dalle caserme ai luoghi di lavoro.
Conoscere cosa mangi è benessere
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