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IL PANETTONE? QUESTIONE DI QUALITA'
In attesa del riconoscimento europeo, a Milano c’è il panettone della tradizione artigiana meneghina.

Giacinta d'Agostino

Fino al 7 gennaio, mostra del panettone al Palazzo Affari ai Giureconsulti in via Mercanti 2. Vecchie affiche per reclamizzare il tipico dolce di Natale della tradizione milanese; fotografie d’Antan della lavorazione del panetùn; utensili, come il girello e la ganascia, ormai passati alla storia; libri di gastronomia dell’Ottocento.
L’ingresso alla mostra è libero: dalle 10 alle 19 nei giorni feriali, dalle 10 alle 18 in quelli festivi.
La mostra sarà chiusa il 24 e il 25 dicembre.

Tra i tanti prodotti che necessiterebbero la tutela a livello europeo c’è il tipico dolce natalizio della tradizione. «Il panettone fa entrare Milano nelle case di tantissime famiglie in Italia e all’estero», dice Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano, sostenitore instancabile della necessità di tutelare anche a livello europeo il vero panetùn, quello della tradizione artigiana. «L’anno scorso abbiamo lanciato un marchio per garantirne l’autenticità - sostiene - in attesa di ottenere il marchio comunitario Igp, indicazione geografica protetta. Ora se ne fregiano 140 tra pasticcerie e panifici a Milano e in Provincia ».

Per diventare doc, un panettone deve rispondere ai requisiti del disciplinare redatto dalle associazioni dei pasticcieri e dei panificatori milanesi con dettagli sugli ingredienti e sulle regole igienico-sanitarie per la produzione e la vendita. «La qualità certificata è un ponte tra produttore e consumatore. - sottolinea Lino Stoppani, presidente dell’Epam (Esercizi pubblici associati milanesi) - Dalla situazione di sofferenza generale dei consumi il panettone esce indenne. Nel 2003 ne sono state prodotte 51 mila tonnellate, delle quali il 10 per cento artigianalmente. Calcoliamo che per Natale si spenderanno 360 milioni di euro in panettone. Solo a Milano se ne spenderanno 10». E a proposito del marchio di prodotto tipico della tradizione artigianale milanese viene sottolineato che non si tratta di un marchio contro la grande produzione. Ma un marchio che vuole fare da traino a tutta la “filiera” del panettone.
Dall’indagine a cura della Nexus si apprende che l’80 per cento dei milanesi il panettone lo preferisce classico, che l’82,2 lo considera un simbolo della propria città, e che il 20 preferisce comprarlo in pasticceria (più del doppio che a Milano e a Napoli).


(22/12/2004) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere cosa mangi è benessere

  
  
 
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