Gli innumerevoli miti sorti intorno all’origine della vita e tramandatici sin dalla remota antichità pongono l’accento soprattutto sull’atto generativo piuttosto che su quello creativo ad indicare, così, che gli uomini, un tempo, anziché riferirsi ad un Padre Creatore concepivano una Grande Madre generatrice di ogni principio vitale, la Fonte Unica da cui nacquero tutte le cose esistenti: il sole e la luna, le stelle ed i pianeti, la Terra, le creature viventi e perfino gli stessi Dei.
La Grande Madre, venerata anche sulle coste del Mediterraneo, aveva volti, caratteristiche e nomi diversi ma, sostanzialmente, era sempre la stessa Dea, detentrice dell’immenso potere di vita e di morte come dimostra la stessa parola “Madre”.
Il termine “madre”, infatti, deriva dal sanscrito màtr, dalla radice sanscrita mâ, “misurare”, e dai vocaboli derivanti quali mâmi (“misuro, distribuisco, dispongo, produco”) e mâtra, “materia”. Parole, queste, che indicano chiaramente un significato di “potere” che, invece, non è sottinteso nel termine “Padre” – in sanscrito pitâ – il quale, attraverso i vocaboli sanscriti pâ, patis e pâ-yū, esprime i concetti di “protettore”, “signore”, “custode”.
Riprendendo in esame il termine “madre”, esso – come la parola “mare” – inizia con la lettera “M” in tutte le lingue indoeuropee; in particolare, nell’alfabeto fenicio la M aveva la forma di una linea ondulata terminante con un tratto più lungo a raffigurare l’onda dell’acqua: “acqua” che era chiamata mem, così come mem si pronunciava la lettera “M”. Riassumendo, dunque, la parola “madre” esprime le insite peculiarità di “misuratrice”, “dispensatrice”, “ordinatrice”, “materia”, “acqua”.
La Grande Dea Madre era considerata immortale, immutabile ed onnipotente e il concetto di paternità non rientrava nel pensiero spirituale dell’Uomo. Il sistema religioso arcaico, infatti, non includeva né dèi, né sacerdoti, ma solo la Madre e le sue sacerdotesse. Gli uomini veneravano la Matriarca, la onoravano e le ubbidivano; il coito non era associato all’atto generativo e, poiché si credeva che la donna rimanesse gravida grazie alle virtù fecondatrici delle acque o del vento, o per altro intervento della Natura, la paternità non era tenuta in alcuna considerazione. E, infatti, la Grande Madre è anche Vergine.
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