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L’abbattimento del capriolo radiocollarato e molti altri episodi di bracconaggio avvenuti nella zona fanno constatare come quest’anno ci sia una recrudescenza di attività illegali. Nei centri di recupero WWF per la fauna selvatica, giornalmente si registrano ricoveri di animali con ferite da arma da fuoco, con un picco proprio nei mesi da ottobre a dicembre.

La sanzione prevista per questi casi di bracconaggio è di soli 30 € non certo sufficienti a dissuadere persone che abbiano quest'interesse.
Le Guardie volontarie venatorie WWF nel pomeriggio di sabato 13 novembre, durante tre controlli, hanno fermato e denunciato due persone nella zona dove è stato ucciso il capriolo, perchè avevano cartucce a palla unica non consentite, utilizzate per le grosse prede.

La Provincia di Bergamo non ha personale sufficiente per contrastare fenomeni di bracconaggio di ogni tipo. E’ passata da una presenza di poco meno di trenta agenti agli attuali 18, e pur con tutto l'impegno di questi Agenti del Nucleo Ittico venatorio della Polizia provinciale, delle poche decine di Agenti Forestali e della vigilanza volontaria senza alcun coordinamento, non è possibile assicurare un controllo efficace del territorio, in particolare nel periodo di attività venatoria, che resta il periodo più delicato per la tutela della fauna selvatica.

Il numero di agenti previsto dal Piano faunistico della stessa provincia è quantificabile in circa 70 agenti.
Sarà presentata una denuncia contro ignoti da parte del Comando della Polizia provinciale di Bergamo, intervenuta per il recupero del radiocollare.

Per non compromettere definitivamente il progetto di studio, il WWF e i ricercatori universitari che hanno dedicato mesi di lavoro e di impegno a questo studio auspicano che gli altri animali presenti e dotati di radio-collare e marca auricolare, non vengano anch'essi abbattuti.

Sarebbe una sconfitta non solo per gli obiettivi del progetto, ma anche per tutta la comunità bergamasca, che dovrebbe prendere atto che non è in grado di tutelare il proprio patrimonio faunistico.
“Chiediamo alle istituzioni di prendere provvedimenti. Come è successo in Francia dopo l’uccisione dell’unica orsa femmina da parte di un cacciatore di cinghiali sui Pirenei, dove anche le associazioni venatorie hanno dichiarato con forza che perseguiranno i loro cacciatori qualora non rispettino le regole, anche quelle bergamasche intervengano in tal senso” ha detto Paola Brambilla Presidente WWF Lombardia.


(11/11/2004) - SCRIVI ALL'AUTORE


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