Il vino che si ottiene non è importante per corpo e struttura, ma è un prodotto assai piacevole, di facile consumo e capace di diffondere sensazioni fruttate e floreali, eleganti e intriganti. In quanto ad affinità con il vino francese, il novello ha solo l’età; la produzione italiana, infatti, contrariamente a quella francese che si basa su un unico vitigno, ne prevede più di sessanta, provenienti da differenti regioni. Il novello non ama l’invecchiamento e andrebbe consumato preferibilmente entro il mese di aprile. Gli abbinamenti di questo vino sono innumerevoli: dalle paste alle carni, al pesce purché si tratti di preparazioni semplici, senza intingoli pesanti e poco strutturati. Si coniuga con piatti tradizionali e rustici, salumi, formaggi di media stagionatura, piatti a base di carne di maiale e allo spiedo. La cadenza autunnale del deblocage (cioè l’apertura delle bottiglie: ogni anno nei primi secondi dopo la mezzanotte del 5 novembre) fa sì che il matrimonio gustativo per eccellenza del vino novello sia con le castagne, preferibilmente le caldarroste: cioè i marroni cotti sulla brace… Fra i dettagli da non trascurare vi è la scelta del bicchiere e le temperature per gustare questo vino: calice più grande del bicchiere per il bianco, a forma di tulipano, permettendo così al vino di donare il suo aroma e di mantenere la giusta temperatura tra i 12° e i 14°. Non va stappato in anticipo e non va messo nel decanter. Le regioni in cui si producono maggiori quantità di novello sono il Veneto e la Toscana, seguono il Piemonte e l’Alto Adige. I vitigni sono, tra gli altri, il Cabernet, il Teroldego, il Sangiovese, il Bardolino, il Merlot.
La comunicazione mirata, il successo e l’aspettativa che ruotano intorno al rituale del deblocage – un appuntamento fisso ed un fenomeno di massa che si ripete ogni anno – hanno fatto del vino novello un prodotto atteso e apprezzato dal grande pubblico, anche dai giovani, essendo adatto alla conoscenza del vino di buona qualità a costi contenuti.
Non mancano le sagre collegate a questo vino che, nei primi giorni di novembre, riempiono tutta la Penisola di sapori e profumi, di bicchieri di vino abbinati alle produzioni locali: frittelle, formaggi, salumi, castagne, zeppole, pane, pizze, olive per non parlar di dolci…
Conoscere cosa mangi è benessere
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