Con due decreti firmati oggi dal presidente brasiliano, Luis Inacio Lula da Silva, nascono due riserve naturali per una superficie complessiva pari a 2 milioni di ettari in Amazzonia: “Verde Para Sempre” di circa 1.300.000 ettari e Riozinho do Anfrisio, di circa 700.000 ettari, entrambe nello stato del Parà.
Greenpeace ha lavorato per quattro anni con le comunità locali di Porto de Moz per la creazione di “Verde Para Sempre” e sostiene da sempre l’istituzione di una rete di aree protette in questa regione dell’Amazzonia per bloccare la deforestazione e l’avanzare degli allevamenti di bestiame.
Nella regione di Porto de Moz vivono 22.000 persone, la metà delle quali in aree rurali, che per generazioni hanno usato la terra per la loro sussistenza: negli ultimi anni, però, molti sono stati cacciati da uomini armati delle aziende del legname o da allevatori di bestiame che hanno occupato illegalmente l’area. L’assenza dello Stato in questa regione remota ha garantito impunità e quindi ulteriori fenomeni di illegalità, soprusi e distruzione per anni.
“Lula ha deciso di proteggere l’Amazzonia e le persone che ci vivono, onorando la memoria di Chico Mendes. Con questa decisione ha mostrato che il futuro di questa terra è nelle mani della popolazione e non di chi disbosca illegalmente, dei coltivatori di soia o degli allevatori di bestiame” ha detto Paulo Adario dalla base di Greenpeace in Amazzonia.
Le riserve create sono del modello inventato da Chico Mendes e dai seringueiros nel 1980, adottato poi dal governo dieci anni dopo: le persone che vivono nella foresta esercitano diritti collettivi sulla terra e le risorse naturali, mantenendo così un’economia tradizionale nel rispetto dell’ambiente.
Ora, l’allevatore nonché sindaco del paese di Porto de Moz, Gerson Campos, e l’azienda di taglio del legname Madernorte, che hanno occupato illegalmente aree forestali che appartengono a tutti, verranno espropriati.
L’anno scorso l’IBAMA (il ministero brasiliano dell’ambiente), l’esercito e la polizia federale hanno sequestrato con un blitz milioni di metri cubi di legno tagliato illegalmente, sostenuti da Greenpeace presente nella regione con la nave “Arctic Sunrise”. L’IBAMA, Greenpeace e la stessa polizia sono stati oggetto di attacchi da parte delle aziende locali impegnate nella deforestazione.
Per maggiori informazioni:
www.greenpeace.it/foreste
Conoscere la terra che abiti è benessere
|