Dentro un guscio duro si nasconde uno dei doni della natura: noci, nocciole, pinoli, pistacchi e mandorle; e poi nuovi arrivati da paesi lontani come pecan, anacardi e macadamia. L'inverno, e in particolare le feste natalizie, portano sulle nostre tavole i più svariati tipi di frutta secca.
Che, diciamolo subito, è ricca di grassi e apporta una notevole quantità di calorie (600 kcal per 100 grammi): inutile trovare un motivo per cui non sia controindicata in una dieta dieta dimagrante. E per di più, come sappiamo bene, il suo potere saziante è basso: una nocciolina tira l'altra, e il girovita aumenta.
Come consolarci? Possiamo notare che alcuni tipi di frutta secca, come le noci, ci danno un grande apporto di vitamina E (presente soprattutto nelle mandorle e nelle nocciole) e di acido alfa linoleico, della famiglia degli Omega 3 e molto importante per proteggerci dalle malattie vascolari.
Inoltre, i grassi contenuti nella frutta secca sono mono e polinsaturi: questo vuol dire che, ovviamente senza eccedere, ci aiutano a combattere il cosiddetto “colesterolo cattivo”. Ciò fa della frutta secca un buon alimento per iniziare bene la giornata, a colazione: insomma, tutto il contrario dell'uso che normalmente se ne fa, alla fine di un lauto pasto.
Un'altra sostanza che ci aiuta a combattere la stanchezza e a “ricaricare le pile” è poi il magnesio, che nella frutta secca è contenuto in buone quantità. Un motivo in più per non sentirci troppo in colpa se ogni tanto ci premiamo aggiungendo ai cornflakes gustose mandorle e nocciole, o ravvivando l'insalata con croccanti noci tritate.
Oltre a questo, la frutta secca è una buona fonte di ferro, calcio e selenio, ed è soprattutto chi segue un regime vegetariano a trarre grandi vantaggi della sua assunzione.
Proprietà benefiche sì, dunque, ma anche i danni che sappiamo: e per non accrescere questi danni, meglio evitare del tutto le miscele salate così popolari per l'aperitivo; e nella preparazione dei dolci, non eccedere nelle quantità di zucchero e di grassi vari che nella frutta secca, dalla quale non a caso si ricavano numerosissimi oli, sono già presenti.
Infine, occhio alle reazioni allergiche: quella alla frutta secca è un'intolleranza alimentare che colpisce in particolar modo chi soffre d'asma o è intollerante all'aspirina. Oltre ad essere un tipo di intolleranza molto diffusa, è anche subdola: perché frutta secca e derivati possono nascondersi nelle preparazioni più insospettabili.
Quindi, fate sempre molta attenzione all'etichetta, dove moltissime aziende hanno preso l'abitudine di indicare a chiare lettere il possibile contenuto di noci, mandorle e ingredienti affini.
Conoscere cosa mangi è benessere
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