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GRUYERE. LA NATURA COME OPERA D’ARTE
Il lago d’Ogoz, nel Canton Fribourg, apre gli occhi e la mente – come essere davanti ad una cartolina. L’opera dell’uomo al servizio della meraviglia naturale.

Azzurra De Paola

Il lago d’Ogoz, nel suo splendore, non è opera della natura, bensì dell’uomo: un immenso lago artificiale il cui bacino ha una capienza di 200 milioni di m3, il cui riempimento risale al 1948 sotto le direttive dell’ingegnere Henri Gicot.

Il lago è situato nella località di Gruyèere – conosciuta come luogo d’origine delle mucche friburgesi, il cui latte è finalizzato alla produzione del noto formaggio gruyère (groviera). In questo paesaggio artificiale e sfavillante collocato tra il Moléson e il Dent du Chamois, si può visitare anche il borgo medievale della cittadina Gruyères dominato dal castello con mura fortificate.

Nella stessa cittadina, inoltre, si trova il caseificio-museo aperto al pubblico dove vengono proposte visite per assistere alla produzione del suddetto formaggio e, subito dopo, il ristorante ed il mercato per portare a casa un po’ del gusto assaporato lì. Per i più golosi, invece, è d’obbligo partecipare alla visita guidata del Museo del Cioccolato Cailler, uno dei cioccolati svizzeri più raffinati e leggeri, con tutte le varietà possibili ed immaginabili per accontentare chiunque.

Il Museo di Giger è un’esplosione di colori: l’arte surrealista racchiusa tra le mura del castello di St. Germani racchiuso tra le rocce delle montagne circostanti; sarà la suggestione del paesaggio, sarà la rara bravura dell’artista con le sue opere horror ma sembra che in un fazzoletto di terra a cinque-sei ore da Milano ci sia tutta la leggiadria ed il divertimento dell’uomo assieme a madre natura.

Per gli appassionati di escursioni e mountain bike la valle selvaggia che si estende dal territori della Gruyère al passo del Jaun è un paradiso, quasi un miraggio: grazie ad un sentiero tematico si possono leggere didascalie sulle leggende che gravitano attorno al luogo ed osservare splendide sculture eseguite con le troncatrici.
Ed infine, un’ultima tentazione: il complesso sciistico di Moléson a 2003 metri d’altitudine, il più grande di tutto il territorio friburghese con le otto seggiovie ed i trentacinque chilometri di piste; la telecabina di Charmey porta poi gli sciatori, stanchi di sciare, verso Vounetz (a 1627 metri) per consentirgli di rinfrancarsi in un elegante e rilassante centro termale.


(25/10/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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