Figuriamoci se noi di Terranauta non amiamo gli animali o non ci faremmo carico di sostenere qualsiasi battaglia per la loro tutela. Si devono rispettare sempre, amare quando si può, cercare di garantire anche alle loro vite la dignità di cui la natura li ha dotati.
Da questo a leggere sulla pagina ‘Esteri’ dei maggiori quotidiani nazionali che il problema del popolo americano è –a oggi- costituito dalla locazione del gatto Socks ce ne passa. Il fatto è che Hillary Clinton, oggi in corsa per la Casa Bianca, abbandonò nel 2000 il gatto di famiglia, a cui la figlia Chelsea era tanto affezionata e sui cui è stato persino scritto un libro.
Fu ‘abbandonato’, beninteso, non al bordo si una strada periferica durante una gelida sera invernale, ma alle cure supponiamo amorevoli della segretaria Betty Currie. Questo semplice fatto desta nell’opinione pubblica americana molti sospetti sull’onestà intellettuale e morale della candidata democratica e mina seriamente la fiducia che gli elettori potrebbero affidare a uno dei possibili prossimi presidenti degli Stati Uniti.
Il Sunday Times definisce il comportamento di Hilary ‘tipico di una fredda calcolatrice’. Dalle pagine del The Atlantic la giornalista Caitlin Flanagan sostiene che la signora Clinton ‘in fatto di amore per gli animali ha predicato bene e razzolato male’. Insomma, ai candidati alla presidenza non si perdona niente: nessuno può avere scheletri nell’armadio, persino se lo scheletro in questione ha macchie bianche e nere e lunghi baffi sul muso.
Certo, rispetto al problema distributivo delle ricchezze, le malattie, la fame, l’inquinamento, il potere delle lobby, la deforestazione, la dittatura in Birmania, il riarmo nucleare… la sorte del povero micione preoccupa parecchio. Quello su cui si interroga il popolo americano -ma sarà poi vero?- è: se è stata in grado di sbarazzarsi di un felino indifeso, capace solo di donare gioia e tenerezza alle ore pomeridiane del fine settimana cosa farà col resto del mondo alla prima zampata, al primo soffio di minaccia? ‘
Chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto’, recita il testo biblico, ma sarà davvero il caso di dare tanta importanza a un fatto del tutto privato come quello di decidere a chi affidare il proprio gatto quando arriva il momento di non potersene più prendere cura?
Che la signora Clinton fosse un’animale a sangue freddo era già chiaro dalla Levinsky in poi, quando tenne duro e perdonò ufficialmente quel che nessuna donna avrebbe neppure privatamente tollerato. Dunque perché scioccarsi ora, scoprendo che la gelida bionda si era disfatta dell’incolpevole compagno domestico (il solo in famiglia)?
L’ha trattato come un vecchio calzino: letteralmente è ciò che significa ‘sock’! Il suo destino era scritto nel nome oppure, semplicemente, la moglie dell’ex presidente voleva essere l’unica in casa ad avere sette vite da spendere…
Dall'unione dell'anima e del corpo nasce il benessere
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